Questa mattina circa 300 rappresentanti delle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil si sono date appuntamento sotto all’edificio di Palazzo Lombardia, dove ha sede la Giunta Regionale, per riportare l’attenzione della Politica sugli incidenti sul lavoro.
Il presidio vuole essere una risposta ai dati tragici del solo mese di maggio che hanno fatto registrare ben sei incidenti mortali, l’ultimo dei quali solo la scorsa settimana in provincia di Pavia.
“Bisogna stare molto attenti – ha ammonito Alessandro Pagano, segretario regionale della Cgil – perché anche i macchinari, quando stanno fermi, non ripartono nella stessa maniera. Mi pare che la fretta e la furia di ripartire possa diventare un rischio aggiuntivo a quelli già presenti nei normali processi”.
“Su 466mila aziende presenti sul territorio sono state poco più di 5mila le ispezioni realizzate lo scorso anno – ha evidenziato Ugo Duci, segretario generale della Cisl Lombardia – di queste il 64% ha verificato delle situazioni di irregolarità nei protocolli di salute e sicurezza”.
“Regione Lombardia deve mettersi in linea rispetto ad una situazione così drammatica e a questi numeri così ingestibili e inaccettabili” questa la conclusione di Danilo Margaritella, segretario generale della Uil Milano.
A partire da queste considerazioni le richieste avanzate dalle tre sigle sindacali si possono riassumere in:
– potenziamento dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti del lavoro;
– rafforzamento dei sistemi di controllo e delle verifiche di regolarità delle aziende rispetto alle norme su salute e sicurezza;
– attività di formazione per lavoratori e imprese;
– investimenti sulla prevenzione;
– esclusione dalle gare di appalto per quelle aziende che ricevono valutazioni carenti sulla sicurezza.