Il prossimo 6 marzo è prevista la giornata dal titolo “Prevenire i genocidi e le atrocità di massa. Le storie dei Giusti contro il silenzio e l’indifferenza” che si svolgerà al Giardino dei Giusti del Monte Stella.
In vista di questo sono stati confermati i nomi di coloro che entreranno a far parte del memoriale cittadino. “Gli onorati nel Giardino dei Giusti – ha ricordato Elena Buscemi, presidente del Consiglio Comunale – sono uomini e donne che, in tempi e luoghi diversi, hanno speso la loro vita nel tentativo di porre un argine all’odio e alla violenza nel mondo. Ricordare queste figure e il loro valore è un dovere e un compito che dobbiamo assolvere anche per le nuove generazioni”.
Gabriele Nissim, presidente della Fondazione Gariwo, che insieme al Comune fa parte del Comitato che sceglie ogni anno i nomi dei meritevoli, ha spiegato “Con i Giusti che onoreremo quest’anno lanciamo a tutto il Paese un grande segnale per la prevenzione dei genocidi, nello spirito della Convenzione delle Nazioni unite approvata nel dopoguerra per merito del giurista ebreo polacco Raphael Lemkin, che cercò di unire il mondo attorno alla mobilitazione contro ogni atrocità di massa”.
Nel 2022 entreranno a far parte del Giardino dei Giusti:
– Raphael Lemkin: di origine ebreo-polacca, è stato il primo a impiegare la parola “genocidio” e a ricordare al mondo che la prevenzione di questi crimini è responsabilità dell’umanità intera;
– Aristides de Sousa Mendes: console portoghese a Bordeaux, dove disobbedì agli ordini del suo governo per rilasciare visti di transito agli ebrei perseguitati, consegnandoli, gratuitamente, a quanti non potevano permettersi di pagare;
– Henry Morgenthau: ambasciatore americano ai tempi dell’allora Impero Ottomano, è stato testimone del genocidio della minoranza armena;
– Ilham Tohti: conosciuto come il “Mandela” cinese, è un docente uiguro condannato all’ergastolo per aver denunciato le discriminazioni verso questa minoranza, nel paese asiatico;
A questi primi tre si aggiungeranno:
– Evgenija Solomonovna Ginzburg: testimone dei campi di lavoro sovietici, noti come gulag, ne ha offerto testimonianza nel libro “Viaggio nella vertigine”;
– Godeliève Mukasarasi: sopravvissuta al genocidio dei tutsi in Ruanda, è stata la prima testimone di quei fatti in un processo, nonostante le minacce e la perdita del marito e della figlia. Riuscì, con questo atto di coraggio, a ottenere la prima condanna per genocidio.
Oltre alla scelta di questi nomi, il Comitato ne ha recepiti altri, segnalati dalla società civile:
– Achille Castelli: imprenditore comasco e membro del PNF che salvò antifascisti ed ebrei nascondendoli in casa propria;
– Konstantin Markov Konstantinov: patriarca Kiril di Bulgaria che, tra il 1943 e il 1944, riuscì a fermare i treni in partenza dal suo paese e diretti ai campi di sterminio;
– Giulia Galletti Stiffoni: offrì rifugio, nella sua casa di Possano del Grappa a ebrei di varia nazionalità, anche italiana;
La giornata del 6 marzo è stata istituita nel nel 2012 dal Parlamento Europeo su richiesta proprio di Gariwo per dare ogni anno il giusto riconoscimento a quanti si sono opposti ai crimini contro l’umanità e ai totalitarismi.