Il governatore Attilio Fontana è tornato a esprimersi su due temi legati all’emergenza coronavirus: le mascherine e la seconda dose della vaccinazione in vista dei mesi estivi, specie agosto.
Sul primo argomento si è detto fiducioso nella possibilità di togliere l’obbligo di mascherina negli spazi esterni per la fine del mese di luglio, una possibilità giudicata fattibile anche dal presidente del Cts Franco Locatelli e supportata dai numeri della campagna vaccinale lombarda che vedono l’immunizzazione del 95 per cento degli over 80, l’85% degli over 70 e il 77% degli over 60 mentre le vaccinazioni dei cinquantenni sono arrivate a quota 159mila e a giugno partiranno quelle degli over 40.
L’altro tema caldo in questi giorni è quello della seconda dose di vaccino che cade nel mese di agosto e per la quale alcune regioni, Piemonte e Liguria in primis, stanno chiedendo la possibilità della somministrazione nei luoghi di vacanza dei rispettivi territori per chi si ferma almeno una settimana. Su questo tema si aspetta il pronunciamento del titolare della campagna a livello nazionale, il generale Figliuolo.
La Lombardia, anche su indicazione dell’assessore al Welfare Letizia Moratti, non si è espressa a favore di questa soluzione dal momento che in fase di prenotazione ci sono già indicazioni temporali su quando cadrebbe la dose di richiamo della vaccinazione permettendo così alle persone di organizzarsi di conseguenza. Sempre da un punto di vista organizzativo, si sta cercando di non dare appuntamenti nelle due settimane centrali di agosto.
Al momento il picco di somministrazioni è previsto tra il 10 e il 17 giugno. Calcolando che il richiamo cade dopo circa 35 giorni e che gli under 60 ricevono i vaccini Pfizer o Moderna, le seconde dosi dovrebbero essere somministrate tra il 15 e il 22 luglio. Per questo motivo, la Lombardia spinge per avere più dosi a disposizione in modo da raggiungere il traguardo delle 120 mila somministrazioni al giorno e accelerare così l’intero processo.
Se, tuttavia, dovesse essere possibile la vaccinazione nei luoghi di vacanza anche la Lombardia aderirebbe all’iniziativa. Nel frattempo si sta lavorando su altri fronti come ha spiegato la stessa Moratti: “L’ipotesi sulla quale stiamo lavorando concretamente con il Ministero dell’Innovazione Tecnologica, con il commissario e con il governo e per la quale siamo fiduciosi di poter avere una risposta positiva», ossia quella «di poter vaccinare nelle regioni di residenza quei cittadini che lavorano e hanno avuto la prima dose in Lombardia, ma sono residenti in altre regioni”.
Si attende, inoltre, di capire come funzionerà il green pass che consentirà di viaggiare in Italia e all’estero con: avvenuta vaccinazione contro il covid, anche dopo la sola prima dose di vaccino e con validità dal quindicesimo giorno dopo l’inoculazione; guarigione dal covid o referto di un test molecolare o antigenico che riporti esito negativo e che sia stato eseguito nelle 48 ore antecedenti alla partenza.