Quella che per molti è una comodità in più, per tanti altri invece è diventata una vera e propria necessità per l’impossibilità a volte a recarsi di persona al supermercato per la spesa quotidiana
Negli ultimi anni il servizio della spesa online offerto dalla grande distribuzione, ma di recente anche da alcune catene di discount e da distributori al dettaglio, sta riscuotendo un successo crescente, soprattutto dopo la pandemia che ha cambiato la percezione dell’ordinare, anche le cose da mangiare, davanti al pc. Secondo una recente ricerca infatti, quasi il l 20% della popolazione italiana fa la spesa online, in pratica uno su cinque oramai si affida alla consegna a domicilio, mentre il 40% della popolazione preferisce comunque recarsi di persona al supermercato.

A Milano, ma in effetti in tutta la regione Lombardia, da alcuni mesi è in atto un vero e proprio braccio di ferro tra il personale incaricato di effettuare le consegne per conto di alcuni dei marchi più popolari della grande distribuzione e le aziende stesse. Al centro della contesa ci sarebbe un’ indennità mai riconosciuta ai fattorini che consegnano la spesa e la merce ordinata direttamente sulla porta di casa dei clienti. Una protesta che sta già arrecando molti disagi ai cittadini abituati a ordinare online.
Un cambio di abitudini dopo la pandemia
Tra le tante conseguenze che la pandemia ha avuto sul nostro vivere quotidiano c’è anche la diversa percezione che abbiamo nell’acquistare online. Una volta prerogativa soltanto dei grandi colossi dell’e-commerce, ora dal nostro smartphone o direttamente dal computer comodamente seduti sul divano acquistiamo di tutto, persino la spesa, compresa frutta, verdura, pane, latte e tutte quelle cose cosiddette “fresche” che fino a qualche anno fa inderogabilmente preferivamo comprare fisicamente negli esercizi commerciali o nei supermercati. Risparmio di tempo e comodità assoluta, qualche euro in meno nel totale da pagare, per di più senza lo stress del traffico, del parcheggio e dei pesi delle buste piene da portare fino all’uscio di casa.

Questi gli innegabili fattori positivi che stanno convincendo sempre più italiani ad affidarsi al servizio online oramai immancabile per qualsiasi catena di grande distribuzione. Un modo diverso di fare la spesa che ha portato anche a nuovi posti di lavoro, con tutto il personale in più che materialmente si occupa del reparto online, tra magazzinieri, autisti dei furgoni e fattorini veri e propri che consegnano la spesa nelle case dei clienti. Proprio questi ultimi però a Milano e in tutta la Lombardia da mesi combattono una battaglia sindacale per avere un determinato riconoscimento economico in più, una diatriba che potrebbe avere pesanti ripercussioni sui tempi di consegna.
L’indennità di consegna
In questo fine settimana infatti i lavoratori delle tre aziende che svolgono il servizio in appalto per la catena della grande distribuzione, Brivio & Viganò, Deliverit e Cap Delivery, hanno deciso di fermarsi e tornare così a incrociare le braccia come era già accaduto prima delle vacanze nel mese di luglio. Alcune promesse non mantenute hanno infatti scatenato la nuova reazione dei fattorini che quindi non consegneranno la spesa per conto dei supermercati Esselunga in Lombardia, ma anche nel resto del territorio nazionale. In particolare, tutte le sigle sindacali interessate contestano l’attuale proposta economica che prevede 2 euro di indennità per la consegna al piano, 2 euro in welfare locale e 13 euro di trasferta giornaliera.

Soprattutto la consegna al piano non sembrerebbe essere rientrata nei termini di una bozza d’accordo che i sindacati avevano raggiunto con le società appaltatrici del servizio e che ora però vengono reclamate dai fattorini. “Siamo spiacenti di comunicarle che non ci sarà possibile consegnare il suo ordine, a causa di un’iniziativa da parte del personale dell’azienda che svolge il servizio di consegna per nostro conto e del tutto indipendente dalla nostra volontà“, questo il messaggio apparso a chi aveva già completato l’ordine ed era pronto a ricevere il pacco della spesa direttamente a casa. Il fermo dei dipendenti poi ha così di fatto bloccato le consegne e nel frattempo sono scattati anche due presidi permanenti presso i magazzini di Settimo Milanese e di San Giuliano, sedi delle tre aziende appaltatrici del servizio di spedizione della spesa online.