Il Tribunale di Milano ha emesso le sentenze di condanna a valle del processo denominato “Fake onlus” condannando a 11 anni d carcere Daniela Giaconi, 69enne accusata di aver messo in piedi un sistema lucrativo ai danni dello Stato.
La donna era stata arrestata nel luglio del 2019 con le accuse di associazione a delinquere, truffa allo Stato e autoriciclaggio per la gestione di 4 onlus – Volontari senza frontiere, Milano Solidale, Amici di Madre Teresa Giuliani e Area Solidale – che operavano tra Lodi e Milano.
Gli enti partecipavano infatti ai bandi delle Prefetture in diverse province per ottenere fondi da destinare all’accoglienza, soldi che in realtà erano poi usati per scopi personali.
Insieme a lei sono state condannate altre 9 persone che avevano il ruolo di rappresentanti legali o prestanome del sistema illecito. È stato condannato a 8 anni e mezzo di Roberto Tirelli, considerato “prestanome” di Giaconi per il suo ruolo di controparte con le istituzioni pubbliche. A 8 anni e tre mesi è stata condannata Sandra Ariota considerata l’organizzatrice del sistema di enti privati e colei che forniva false informazioni sulla reale titolarità delle onlus; con lei anche la figlia Viviana Carino, condannata a cinque anni, come prestanome di Milano Solidale. A sette anni e mezzo è stata poi condannata Letizia Barreca per la gestione illecita dei flussi finanziari.
I giudici della quarta sezione penale hanno anche disposto la confisca di una somma pari a circa 9 milioni di euro che corrisponde al profitto realizzato negli anni della truffa.
La banda, inoltre, avrebbe garantito un supporto economico a personaggi condannati per associazione mafiosa per chiedere misure alternative alla detenzione producendo documenti falsi in cui risultavano dipendenti delle onlus stesse.