Erano circa le 10:00 di questa mattina quando Paolo Salvaggio, agli arresti domiciliari per droga, è stato raggiunto da 3 colpi di pistola mentre si trovava in via della Costituzione a Buccinasco, hinterland sud ovest di Milano.
L’uomo, coinvolto in diverse operazioni antidroga, importante broker del narcotraffico milanese, stava scontando la pena in casa della ex moglie e aveva un permesso di uscita giornaliero di due ore, proprio dalle 10:00 alle 12:00, periodo nel quale compiva sempre lo stesso tragitto che lo portava a un bar nelle vicinanze. Un particolare che non deve essere sfuggito ai killer perché, dalle prime ricostruzioni, si tratterebbe proprio di un’azione pianificata.
L’uomo stava percorrendo la strada in bicicletta quando è stato affiancato da due uomini a bordo di uno scooter che avrebbero sparato i primi due colpi di pistola. Quando era già a terra, ferito in modo grave, è stato raggiunto da un terzo colpo sparato a distanza ravvicinata che lo ha raggiunto alla testa. Salvaggio è stato trasportato in arresto cardiaco all’Humanitas di Rozzano dove è deceduto poco dopo.
Il boss era stato coinvolto nell’operazione Parco Sud del 2013. All’epoca faceva da intermediario nei traffici di droga tra l’Italia e il Montenegro e aveva contatti sia con i boss della ‘ndrangheta di Buccinasco sia con esponenti della Sacra corona unita.
L’episodio è avvenuto in una strada piuttosto trafficata e nelle vicinanze di uno dei principali parchi cittadini ed è stato accolto con preoccupazione dall’amministrazione comunale che teme una nuova guerra tra le famiglie di ‘ndrangheta che abitano nel comune, come sottolineato da Monica Forte, consigliere regionale e presidente della commissione consiliare Antimafia: “È evidente come la scelta del luogo e dei tempi sia anche una dimostrazione di potere e impunità”.
Solo lo scorso luglio gli abitanti di Buccinasco erano scesi in piazza per far sentie la loro voce dopo che il boss Rocco Papalia aveva rivendicato il controllo del territorio.