Nuovo primato dello Stato nella lotta alla droga grazia a 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere e altre 5 per gli arresti domiciliari nell’ambito di un’operazione della Guardia di Finanza condotta a buon fine all’alba di questa mattina tra le province di Pavia, Monza Brianza e Roma.
L’indagine è stata coordinata dalla procura di Milano che l’ha ribattezzata “Mixtus” ed è andata a colpire i traffici tra Perù e Italia dove lo spaccio poteva contare su diversi affiliati alla ‘ndrangheta presenti sul territorio lombardo, con particolare riferimento al clan Molluso.
Nel corso dei quasi due anni di lavoro ha giocato un ruolo determinante la cooperazione internazionale dal momento che buona parte della droga transita anche dalla Spagna.
Gli investigatori hanno così scoperto l’ennesima trovata per sviare il lavoro delle unità cinofile impiegate in aeroporto: trattare chimicamente la cocaina per occultarla nelle copertine di libri e riviste o per impregnare i rivestimenti delle valigie al seguito dei corrieri. Una volta a destinazione, la merce, con altri procedimenti chimici veniva poi estratta e raffinata in appositi laboratori clandestini. Uno di questi era stato così scoperto già nel 2019 all’interno di una autofficina dell’hinterland di Milano. In quella occasione era stato fermato un italiano che usava addirittura l’ambulanza che guidava come volontario per i suoi spostamenti. Il tutto ai danni dell’ignara onlus per la quale prestava servizio.
Dai sequestri derivati dall’operazione odierna sono stati recuperati oltre 50 chili di cocaina che, una volta venduta sulle varie piazze di spaccio, avrebbe garantito alle cosche un profitto di circa 5 milioni di euro.
Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare ci sono 6 peruviani e 5 italiani mentre nel corso del blitz sono riuscite a fuggire altre 5 persone ora ricercate.
Tra i fermati c’era anche chi aveva fatto domanda e riceveva il reddito di cittadinanza.