La conclusione del gip ha sposato quanto accertato dalla perizia tecnica ovvero che fosse impossibile per il conducente del mezzo, che si trovava a un’altezza di circa 4 metri, vedere e tantomeno sentire voci o rumori di quanto succedeva sotto la macchina, anche alla luce del fatto che il mais del campo, alto oltre 2 metri, complicava la visuale.
Il gip ha altresì disposto gli avvisi di fine indagine per gli uomini che si trovavano in compagnia delle due vittime, Hanan Nekhla di 32 anni e Sara El Jaafari di 28 anni, poi fuggiti al sopraggiungere del mezzo.
La più giovane delle due, nonostante le ferite riportate, era anche riuscita a chiamare i soccorsi ma la ricerche erano state rallentate dalla fitta vegetazione e anche per lei non c’era stato nulla da fare.
Dopo i sospetti sulla presenza di altre persone, oltre alle vittime nel campo di San Giuliano, gli inquirenti avevano rintracciato e ascoltato un uomo di origine marocchina di 35 anni. Indagato per omissione di soccorso, aveva risposto a tutte le domande degli inquirenti che non avevano ritenuto necessario sottoporlo a misura cautelare. Quanto alla dinamica dei fatti, l’autopsia aveva confermato che il decesso delle due donne era stato provocato dal passaggio del mezzo agricolo che si trovava lì per spargere l’insetticida. L’unico indagato restava perciò il suo conducente, almeno fino alla perizia tecnica che ne aveva già dimostrato l’innocenza.