Dongo, 80 militanti di estrema destra si sono recati sul lago di Como per rendere omaggio ai fascisti che vennero fucilati dai partigiani.
Dongo, sul lago di Como scoppia il caso. 80 militanti di estrema destra si recano sul luogo dove 15 – tra ministri e gerarchi fascisti – cercarono di fuggire il 28 aprile del ’45. Direzione Svizzera. Furono tutti fucilati dai partigiani insieme a Benito Mussolini. Data che nella retorica dei nostalgici ha sempre avuto una valenza importante e alimentato una serie di polemiche che persistono ancora oggi.
Il dialogo istituzionale sull’apologia di fascismo – reato in Italia – è tornato in primo piano recentemente. La Cassazione ha stabilito che non si tratta di reato, o meglio: non viene commesso alcun tipo di dolo, se è esclusivamente a scopo commemorativo. Per questo 80 persone hanno attraversato i luoghi deputati con 15 rose rosse (una per ogni caduto) “scortati” dalle autorità. Il cordone di Polizia si è reso necessario per evitare ripercussioni.
Infatti 250 antifascisti, in risposta ai nostalgici, hanno iniziato a intonare “Bella Ciao”. Il canto dei partigiani. Questa logica delle fazioni si incastra in un periodo complicato. Anche le vicende mediatiche – in primis il monologo antifascista di Scurati, poi le dichiarazioni di alcuni politici in lizza per le Europee – hanno riacceso il dibattito su un periodo che la storia d’Italia dovrebbe aver archiviato. La voglia di affrontare ancora certi argomenti, con una importante dose di revisionismo, tiene banco in ogni contesto.
Dalle istituzioni ai banchi di scuola. Mentre si indaga su questo, a qualsiasi livello, per capirne le motivazioni, le manifestazioni di vicinanza ad avvenimenti del ventennio si moltiplicano. In ogni parte d’Italia, ma Como – come Predappio – resta maggiormente attenzionata in questo periodo. Molte sono le opportunità per riportare a galla determinate suggestioni, l‘importante è riuscire a determinare in che misura. Concetto su cui si è espresso recentemente anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
(Tratto dal servizio del TG3)