Il Divisionismo in mostra alla GAM

La Galleria d’Arte moderna – GAM – , ospita, fino al prossimo 6 marzo una mostra dal titolo “Divisionismo. 2 collezioni” curata da Giovanna Ginex.

Allestita nelle sale espositive al piano terra della Villa Reale, la rassegna si basa su una serie di confronti tra le proprie opere e quelle provenienti dalla Pinacoteca di Tortona messe a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio locale.

Attraverso un percorso che si articola in 30 opere, l’esposizione mettere a fuoco gli elementi che hanno caratterizzato le due esperienze attraverso autori come Giacomo Balla, Leonardo Bistolfi, Umberto Boccioni, Giulio Branca, Luigi Conconi, Tranquillo Cremona, Carlo Fornara, Giuseppe Grandi, Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, Giuseppe Pellizza, Gaetano Previati, Attilio Pusterla, Daniele Ranzoni, Giovanni Segantini, Giovanni Sottocornola e Paolo Troubetzkoy.

Milano è stata il punto di riferimento per il Divisionismo sia per l’ispirazione, con le opere di denuncia sociale, sia per le prime esposizioni alla Triennale di Brera del 1891. La mostra nasce dunque dal desiderio di offrire un nuovo sguardo “dall’interno” sulle diverse espressioni di questa corrente pittorica mettendo a fuoco le evoluzioni tecniche e le declinazioni tematiche. Le riflessioni di questi artisti sul tema dell’utilizzo del colore e degli effetti della luce inseriscono questa mostra nell’ambito di una programmazione che il museo dedica a una serie di “dialoghi”, avviata da questo appuntamento di dialogo sulla luce, che proseguirà in futuro con un secondo “dialogo sulla materia”.

La mostra alla Galleria di Arte Moderna è anche l’occasione per presentare il saggio della stessa curatrice dal titolo “Album del Divisionismo” dove, nell’introduzione, scrive: “A cinquant’anni dall’epocale mostra sul divisionismo allestita a Milano nel 1970 e a trent’anni da quella di Trento, (…) possiamo permetterci di compiere un passo indietro: riportare alla misura di quel tempo, di quegli anni e di quei luoghi la valenza storica e artistica del divisionismo, e soprattutto restituire la voce diretta dei suoi protagonisti e dei suoi interpreti”.

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