Grazie a un accordo tra Comune, Prefettura, carcere di Opera e associazioni che già vi operano, 20 detenuti saranno impiegati nella manutenzione del boschetto di Rogoredo in precedenza tristemente noto come “boschetto della droga”.
La firma è avvenuta alla presenza del ministro della Giustizia Marta Cartabia, del prefetto Renato Saccone, del capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Bernardo Petralia e del sindaco Beppe Sala. L’impegno avrà una durata di 3 anni e sarà erogato attraverso borse-lavoro e tirocini dal momento che il personale avrà bisogno anche della formazione. L’area interessata è quella compresa tra Rogoredo e Porto di Mare.
“Sono lavoratori particolarmente motivati – ha detto il Ministro – e il loro coinvolgimento mette in rilievo due aspetti del tempo della pena: la formazione e il lavoro, per fare sì che sia l’occasione per una seconda possibilità”.
“La detenzione – ha aggiunto il Sindaco – deve essere rieducazione e reinserimento: a Milano stiamo facendo la nostra parte, abbiamo dimostrato la volontà di farlo e io ci credo in particolare”.
Nel caso di Milano non si tratta del primo esperimento di questi tipo. Durante Expo era già successo di impiegare i detenuti del carcere di Bollate mentre per l’Idroscalo erano intervenuti quelli di Opera e, di nuovo, Bollate.