I social non sono più il luogo dell’impunità se un 36enne milanese, con precedenti, è stato denunciato per il reato di istigazione a delinquere per un commento.
La sua colpa è quella di avere partecipato alla discussione intorno a un video caricato su Tik Tok postando la frase “La signora chi la vede la pesti a sangue” rivolta a un funzionario di Polizia.
Il video si riferiva all’intervento di una pattuglia chiamata in Piazza Verdi a Bologna per una persona che si era autolesionata. Durante le operazioni, tre giovani si erano seduti sul cofano dell’auto della Polizia per scattarsi delle foto. Uno di loro aveva poi insultato gli agenti rimediando una denuncia per oltraggio e ubriachezza molesta. Mentre avveniva tutto questo un altro giovane filmava la scena e a lui si era rivolta la poliziotta ammonendolo di non diffondere il video. Come niente fosse, era già diventato di pubblico dominio nel giro di qualche ora corredato di insulti alle forze dell’ordine.
Tra gli oltre 600 messaggi postati anche quello dell’uomo milanese.
Non si tratta di un caso isolato che tocca il mondo dei social se si considera la denuncia rimediata da un minore di Gonzaga, nel mantovano, che aveva postato su Instagram un video in cui mostrava il dito medio di entrambe le mani a un’auto dei Carabinieri.