Nelle ultime ore, un giovane milanese ha scalato l’Ariston ed ha raggiunto il tetto, da cui ha scattato qualche fotografia: ecco l’impresa
Siamo nel pieno del Festival di Sanremo. Questa sera andrà in onda la serata dedicata ai duetti e alle cover, una delle più amate da tutti i telespettatori. Attesissima l’esibizione di Angelina, che porterà sul palco un brano dell’indimenticabile papà Mango, “La rondine“. La tensione è quindi tanta e, in realtà, ognuno attende con ansia l’esibizione del proprio beniamino. Mentre dentro l’Ariston, però, si lavora per questa sera, fuori sta succedendo qualcosa di molto strano.
Un giovane scalatore milanese, che su Instagram vanta migliaia di follower e che nel tempo libero si dedica a queste attività estreme, ha infatti scalato il Teatro Ariston e ha da qui postato qualche storia proprio sui social network. Immediati i commenti e le reazioni.
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Ebbene sì, un giovane milanese è partito alla volta di Sanremo ma, una volta arrivato qui, non ha affatto ambito a una delle costosissime poltroncine rosse che consentono di assistere a una serata del Festival: il suo obiettivo era infatti il tetto della struttura. E ce l’ha fatta. Sono molte le vette da lui raggiunte: dalla Galleria di Milano ai grattacieli di Porta Nuova, sul suo profilo Instagram il giovane vanta tantissimi video dove si cimenta in queste imprese folli.
Su Instagram, l’ultima storia risale alla notte immediatamente successiva alla chiusura della terza puntata. Qui si legge una conversazione che l’arrampicatore ha avuto su Whatsapp con un amico, al quale lui scrive: “Che sgravata. 30 guardie giurate che ci inseguivano con la torcia“, che lascia intendere quindi che ci fosse qualcuno che cercava di dissuaderlo o, una volta sceso, di prenderlo.
Il rooftopping, quindi lo “stare sui tetti” arrampicandovisi, è una moda che si sta diffondendo sempre di più. A commentarla è Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento dei comitati di quartiere: “Sicuramente c’è un aspetto di esibizionismo e di ricerca di consensi e “like” sui social“, spiega, sottolineando però che il vero problema è l’altissimo rischio di incidenti gravi, nonché di condizionamento di altre persone che quindi potrebbero emulare l’incauto gesto.