Il centro di cardiochirurgia dell’ospedale Niguarda ha eseguito, per la prima volta, un intervento non invasivo per correggere una grave anomalia della valvola tricuspide del cuore.
Quando questa valvola, che prende il nome dalle tre lamine di cui è composta e unisce l’atrio al ventricolo destro funziona male, il paziente rischia una congestione dei vasi sanguigni che può portare fino all’arresto cardiaco. Di conseguenza le persone che presentano questo malfunzionamento cardiaco hanno un quadro clinico già compromesso che rende estremamente rischioso un intervento a cuore aperto.
E proprio questo era il caso del paziente di 66 anni ricoverato al Niguarda e che ha spinto l’equipe composta da Claudio Russo, Giuseppe Bruschi e Aldo Cannata a tentare una strada diversa.
La via di accesso alle valvole difettose è stata quindi trovata per via venosa femorale percutanea riuscendo così a far arrivare nell’area da riparare della protesi trans-catetere TricValve che hanno corretto il difetto di funzionamento delle valvole esistenti.