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Il corpo protagonista a Palazzo Reale: la mostra “Corpus Domini”

Questa mattina a Palazzo Reale è stata inaugurata la mostra “Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima” che sarà visitabile fino al 30 gennaio del prossimo anno.

Il percorso espositivo presenta, attraverso il lavoro di artisti contemporanei, come è cambiato il modo di rappresentare il corpo dagli anni Settanta ai giorni nostri a partire dal lavoro che Lea Vergine, scomparsa lo scorso anno, ha dedicato proprio al tema della body art.

La sezione dedicata a Lea Vergine – foto Comune di Milano

Ha spiegato l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi: “Francesca Alfano Miglietti ha curato l’esposizione senza perdere il filo del dialogo con Lea Vergine, coinvolgendo 34 artisti e sviluppando un racconto che dall’eredità della body art, dove il corpo era così presente da diventare tela parlante, arriva fino alla scomparsa della sua fisicità, lasciando spazio solo al movimento dell’anima”.

Alla costruzione della mostra hanno collaborato, oltre agli artisti, musei, fondazioni, archivi, gallerie private e collezionisti, sia italiani sia stranieri, per arrivare a presentare un totale di 111 opere che occupano una superficie di circa mille metri quadrati e includono installazioni, sculture, disegni, dipinti e fotografie.
“Il confine tra reale e immaginario è sempre meno riconoscibile – ha spiegato la curatrice -,  tanto da assorbire la realtà dentro uno schermo, come dimostra l’ossessiva presenza degli schermi nella nostra vita: schermi piatti delle televisioni e dei computer, dei videogiochi, degli smartphone”.

Francesca Alfano Miglietti – foto Comune di Milano

“Lo schermo  – ha concluso – annulla la distanza tra lo spettatore e la scena, lo invita a immergersi dentro, gli offre una realtà a portata di mano, ma su cui la mano non ha alcuna presa”.
La mostra presenta opere di AES+F, Janine Antoni, Yael Bartana, Zharko Basheski, Joseph Beuys, Christian Boltanski, scomparso di recente, Vlassis Caniaris, Chen Zhen, John DeAndrea, Gino de Dominicis, Carole A. Feuerman, Franko B, Robert Gober, Antony Gormley, Duane Hanson, Alfredo Jaar, Kimsooja, Joseph Kosuth, Charles LeDray, Robert Longo, Urs Lüthi, Ibrahim Mahama, Fabio Mauri, Oscar Muñoz, Gina Pane, Marc Quinn, Carol Rama, Michal Rovner, Andres Serrano, Chiharu Shiota, Marc Sijan, Dayanita Singh, Sun Yuan & Peng Yu e Gavin Turk.

foto Comune di Milano

Ad accogliere il visitatore c’è un’ampia sezione dedicata a Lea Vergine che offre uno spaccato della sua ricerca sulla body art, che resta per molti versi un punto di riferimento per l’arte contemporanea, attraverso libri, documenti e fotografie.
Le opere presentate nel catalogo della mostra sono accompagnate da riflessioni di Gianfranco Ravasi, Massimo Recalcati e Gino Strada, solo per citare le firme più conosciute.