Corpi estranei nel cibo della mensa per scherzo: Sala condanna gli studenti: “Non devono farlo”

Il sindaco Giuseppe Sala non ha mezzi termini e, in merito ai corpi estranei messi nel cibo della mensa, parla direttamente ai genitori

Negli ultimi giorni, le mense scolastiche di Milano sono finite al centro di ampie analisi. Dopo il ritrovamento di pezzi di vetro in alcuni panini presenti proprio nei refettori di alcuni istituti meneghini, nelle scorse 24 ore altri studenti hanno riferito la presenza di altri corpi estranei come una lametta nella crescenza o un chiodo nell’insalata: ecco la situazione.

Sala condanna gli studenti
Sala condanna gli studenti per i corpi estranei nel cibo della mensa (milano.cityrumors.it / ansafoto)

A tal proposito, l’assessora all’Istruzione Anna Scavuzzo, nonché vicesindaco del Comune di Milano, ha chiaramente espresso che questi ultimi ritrovamenti sono da catalogare come “scherzi” fatti da alcuni alunni delle scuole elementari ai loro compagni. “Abbiamo avuto segnalazioni per una lametta nella crescenza, un fermacapelli nel purè, un pezzo di plastica in una frittata e un altro in un pezzo di formaggio” ha detto, rivelando però di aver appurato che in tutti i casi si trattava di scherzi fatti dagli alunni, i quali hanno ammesso tutto. A tal proposito, ha parlato anche il Sindaco: ecco le sue parole.

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La linea dura di Sala

Beppe Sala, in merito a questi scherzi fatti dai bambini ai loro compagni, ha voluto adottare una linea dura e chiara, chiamando in causa i genitori. “Invito le famiglie a porre attenzione con i ragazzi che obiettivamente non possono fare scherzi di questo genere!” ha detto, aggiungendo poi che questo non toglie il fatto che Milano Ristorazione vada analizzata nella sua attività per via dei ritrovamenti precedenti, quella volta non attribuibili agli studenti.

Sala condanna gli studenti
Sala condanna gli studenti per i corpi estranei nel cibo della mensa (milano.cityrumors.it / ansafoto)

I pezzi di vetro ritrovati nel pane tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, infatti, sono di tutt’altra natura rispetto alla lametta nella crescenza e al fermacapelli nel purè e, come ha detto la stessa assessora, oggi sono al vaglio dei NAS dei carabinieri. Milano Ristorazione ha a tal proposito presentato una denuncia e le indagini hanno consentito alla Procura di aprire un fascicolo con l’ipotesi di reato di commercio di sostanze alimentari nocive per l’azienda che produce il pane.

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