Scomparsa Edoardo Galli: dal mistero sul messaggio inviato all’amico all’appello del campione Matteo Grattarola

Sul caso della scomparsa del 16enne Edoardo Galli interviene il campione di trial Matteo Grattarola con un appello rivolto al ragazzo. Rimane il mistero sul messaggio lasciato dall’adolescente a un amico prima di sparire nel nulla

Prima di arrivare con il treno a Milano, dove è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza, Edoardo Galli sarebbe sceso a Morbegno, dove frequenta il liceo scientifico, lasciando una banconota da 20 euro nella cassetta postale di un suo amico. Sulla banconota un messaggio con su scritto: “Non smettere mai di sognare”.

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Edoardo Galli, 17enne scomparso giovedì scorso da Colico. L’appello di Grattarola (@instagram) milano.cityrumors.it

Il padre del giovane, Alessandro Galli, al programma di Rai 3 Chi l’ha visto? ha dichiarato in merito: “Una coincidenza strana”. L’ipotesi della fuga pianificata e della scomparsa del ragazzo, poi ritrovato, poche ore dopo, rimane un giallo. Intanto ha parlato anche l’atleta pluripremiato Matteo Grattarola rivolgendo un appello proprio al ragazzino di Colico.

L’appello di Grattarola

Il campione mondiale di trial, Matteo Grattarola, 36enne originario di Bellano, nei giorni precedenti ha partecipato di persona alle ricerche del giovane 16enne Edoardo Galli, scomparso da Colico lo scorso 21 marzo e intervistato da il Giorno, ha lanciato un appello all’adolescente: “Edo, torna a casa, dai tuoi genitori. Non hai nulla da dimostrare a nessuno“.

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Edoardo Galli, 17enne scomparso giovedì scorso da Colico. L’appello di Grattarola (ansa) milano.cityrumors.it

L’atleta ha poi continuato il suo messaggio dicendo: “Qualsiasi siano le cause che ti hanno spinto a scappare, hai un’intera vita davanti per realizzare i tuoi sogni. Devi solo tornare a casa perché i tuoi genitori, i tuoi familiari, i tuoi amici e quanti ti vogliono bene stanno soffrendo e ti cercano. Non c’è motivo per rovinarsi la vita”.

Le ricerche dell’atleta

Grattarola poi spiega il perché della sua partecipazione attiva alle ricerche del giovane: “Come atleta sono tesserato della Fmi, la Federazione Motociclistica Italiana. In più sono socio del Moto Club Valsassina, dove abito. Nel 2022 è stato firmato un protocollo d’intesa con i tecnici del Soccorso alpino e speleologico lombardo che prevede il nostro supporto ai volontari per alcuni interventi”.

“Oltre al trasporto dei soccorritori o del materiale di soccorso in luoghi che non sono raggiungibili con i mezzi fuoristrada tra i compiti vi è l’insegnare ai volontari del Soccorso alpino a guidare al meglio le moto da trial che hanno in dotazione, e la ricerca di persone scomparse, come Edoardo. Con le moto da trial siamo in grado di percorrere e perlustrare velocemente sentieri che altrimenti a piedi ci vorrebbero ore per battere. Ho controllato baite, capanni dei cacciatori e altri ripari dove magari Edoardo avrebbe potuto nascondersi o rifugiarsi. Purtroppo non era lì e nemmeno ho riscontrato indizi di un suo possibile passaggio”.

In conclusione, l’atleta di trial ricorda che non è la prima volta che partecipa a delle ricerche sul territorio. “Mi è già capitato in diverse occasioni. Se posso, non ho alcun problema a inforcare la mia moto e partire dove occorre. Mi sembra il minimo mettermi a disposizione se c’è bisogno, specie per aiutare un ragazzo e i suoi genitori. Non riesco nemmeno a immaginare quello che stanno passando. Spero solo Edo possa presto tornare a casa sano e salvo”.

Il messaggio lasciato all’amico

Sulla vicenda di Edoardo Galli aleggia, sempre di più, il mistero come il biglietto che il giovane avrebbe lasciato ad un amico nel giorno della scomparsa, lo scorso giovedì 21 marzo. Ma partiamo dall’inizio, come ricostruito da “Chi l’ha visto?” che segue il caso della sparizione del 16enne.

Edoardo una volta lasciato alla stazione dalla madre, scende effettivamente dal treno a Morbegno, in provincia di Sondrio. Alle 7.30 il ragazzino viene ripreso dalle telecamere della stazione ferroviaria del paesino e tre minuti dopo spegne il cellulare. Da quel momento non risulterà più attivo.

Edoardo però non va a scuola ma verso casa di un amico. Non citofona, si limita a lasciare nella cassetta della posta una banconota da 20 euro. Forse un piccolo debito da saldare. Sulla banconota scrive una frase: “Non smettere mai di sognare”. Secondo il padre di Edoardo, quello è un brutto segnale poiché “molto probabilmente aveva in mente di andare chissà dove e di non tornare. Questa è la cosa che ci lascia veramente inquieto”.

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Il giallo della doppia cartella

Dopo aver lasciato il messaggio all’amico, Edo torna di nuovo in stazione e secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sale a bordo di un convoglio diretto verso Milano. Giunto alla stazione di Milano Centrale viene ripreso di nuovo dalle telecamere. L’orologio segna le 9.50 ed Edo è da solo.

Dalle immagini video il 16enne appare lucido e in buone condizioni di salute ma, nel filmato di Morbegno, il ragazzo stringe nella mano destra due cartelle bianche. Quel particolare, la mattina della scomparsa, era stato visto dalla madre di Edoardo quando il figlio è uscito da casa. La donna aveva domandato al 16enne a cose gli servissero, lui aveva risposto: “Mi servono per un corso che facciamo nel doposcuola”. 

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