Il coronavirus è ancora in circolazione.
Lo ribadiscono, a più riprese, i dati sui contagi e le terapie intensive, i medici e il Ministero della Salute invitando al rispetto delle norme in vigore su mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale.
Nel contempo, però, sta crescendo il numero dei negazionisti della pandemia, convinti che il virus sia un complotto ordito da oscuri “poteri forti”.
Che il virus non esista sembrerebbe anche la convinzione del Celtic House, un pub di Magenta nell’hinterland milanese. Tanto che sulla porta del locale campeggiava un cartello, che tappezzava anche i muri all’interno, che diceva “Se hai paura del coronavirus, stai a casa”.
La scritta, a detta del proprietario, sarebbe stata ispirata all’articolo 13 della Costituzione che recita “La libertà personale è inviolabile”.
Liberi di non entrare, dunque.
La vicenda di questo pub è salita agli onori della cronaca, oltre a far diventare virale su internet la foto del suddetto cartello, per una serie di recensioni comparse su una nota app di valutazione di locali e ristoranti. Alcuni clienti, infatti, hanno parlato della ripetuta violazione delle norme anti covid. Si poteva leggere della mancanza di distanza tra i tavoli, del personale senza mascherina o con la mascherina abbassata e della mancata misurazione della temperatura all’ingresso.
Non sono mancate le repliche ad alcune recensioni, poi sparite, da parte del proprietario del locale. In uno si era rivolto a un utente definendolo “covidiota” per i suoi timori per la salute; in un altro aveva negato che il locale non rispettass le regole imposte dalla legge dicendo che le forze dell’ordine avrebbero effettuato ben tre controlli nel su pub senza rilevare irregolarità.