Gli ingressi sono stati bloccati con le catene e la piazza si è popolata di striscioni e tende dove una settantina di giovani ha passato la notte.
La scelta del luogo non è stata casuale e lo spiega bene la pagina Facebook del movimento che identifica nella Borsa il “simbolo del sistema capitalista estrattivista che continua a speculare su corpi e territori del nostro pianeta”.
Il corteo è partito da largo Cairoli, il luogo milanese diventato simbolo delle proteste in difesa del clima, attraverserà piazza Affari e si snoderà fino a piazza Damiano Chiesa per poi concludersi verso le 12:30.
Insieme ai tanti giovani che erano arrivati a Milano per la conferenza Youth4Climate sfileranno anche le attiviste Greta Thunberg, Vanessa Nakate e Martina Comparelli all’indomani dell’incontro avuto con il premier Draghi.
I ragazzi vogliono riportare l’attenzione dei governi sull’azione e non più sulle promesse definite dalla stessa Thunberg un inutile “bla bla bla” e non essere interpellati solo per un’operazione di facciata ma essere parte attiva nella discussione e nelle proposte. Non a caso la richiesta più urgente contenuta nel documento a chiusura della Youth4Climate è stata la chiusura delle industrie che utilizzano i combustibili entro il 2030.
Ma chiedere non è più sufficiente, come si legge sul sito dei Fridays for future: “Scioperando possiamo fare pressione affinché gli scienziati che da anni ci mettono in guardia vengano ascoltati. Ognuno di noi può fare la sua parte, ogni voce è importante”.
E non si tratta solo del clima. Il discorso si allarga anche alle disparità economiche che permettono ai paesi ricchi di affrontare gli effetti dei disastri climatici lasciando quelli più poveri, tra l’altro responsabili di un numero molto ridotto di emissioni inquinanti a pagare il prezzo più alto.