Come riferisce Adn Kronos lo scrittore, malato da tempo, era ricoverato dopo che una caduta gli aveva provocato la rottura del femore.
A dare notizia della sua scomparsa è stato l’amico scrittore Daniele Benati che lo ospitava a Reggio Emilia ogni volta che lui e la moglie rientravano in Italia.
Celati era nato a Sondrio nel 1937, e aveva trascorso infanzia e adolescenza in diverse città prima di stabilirsi a Bologna dove aveva frequentato liceo e università per laurearsi con una tesi su James Joyce.
Dopo le prime esperienze come traduttore, aveva debuttato come narratore nel 1971, con la casa editrice Einaudi e il romanzo “Comiche” che aveva una nota a firma di Italo Calvino. Con lo stesso editore aveva pubblicato altri due romanzi, poi riuniti insieme al primo in una trilogia, che hanno influenzato, non poco, gli autori della generazione successiva.
Dopo un periodo di insegnamento negli Stati Uniti, Celati torna nella sua Bologna per la cattedra di letteratura angloamericana al Dams. Intorno alla sua figura, si forma così una nuova generazione di narratori e artisti.
In questo ricco ambiente culturale, Celati si dedica alla critica letteraria e torna alla traduzione con “Le avventure di Tom Sawyer” di Mark Twain, “Bartleby lo scrivano” di Herman Melville, “La linea d’ombra” di Joseph Conrad, “La Certosa di Parma” di Stendhal e “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift.
Nel 1981, su invito dell’artista e fotografo Luigi Ghirri, si unisce a una esperienza artistica che mette al centro il paesaggio italiano post-industriale. Nasce così il progetto “Viaggio in Italia” che diventa anche una mostra fotografica nel 1984. Dopo anni dedicati al viaggio e allo studio, Celati torna alla narrativa, questa volta con l’editore Feltrinelli.
Il cambio di editore si accompagna anche a un cambio di registro che si fa vicino alla vita quotidiana, un po’ marginale, della bassa padana. Il racconto più rappresentativo di questa stagione letteraria è “Verso la foce” (1989).
Nello stesso anno, decide di abbandonare la carriera accademica per trasferirsi a Brighton da dove si sposta per lunghi viaggi in Italia e nel continente africano. A questo periodo risalgono lavori difficilmente riconducibili a un unico genere letterario e che spaziano dagli appunti di viaggio ai racconti fino alla rilettura dei classici come avviene per “L’Orlando Innamorato raccontato in prosa” (1994) e “Le disgrazie di Ulisse. Due canti dell’Odissea raccontati in prosa” (2000).
Celati si è cimentato anche come autore e regista di film-documentari come “Il mondo di Luigi Ghirri” (1999), “Case sparse. Visioni di case che crollano” (2003) e “Diol Kadd. Vita, diari e riprese in un villaggio del Senegal” (2010).