Grazie a un apposito schermo situato nella loro parte anteriore, saranno ora in grado di fornire informazioni sul Comune e sui dati ambientali come temperatura, umidità e polveri sottili oltre ad avere dei sensori che misurano il livello di capienza e permettono così di ottimizzare la fase di ritiro in ottica di salvaguardia ambientale.
I primi tre nuovi modelli hanno già trovato collocazione in pieno centro città, in via Cordusio, piazza Duomo e via Orefici. Nella sola Milano ne saranno installate in tutto 46 così come avverrà a Torino, Roma, Napoli per un totale di 100 nuove cassette per il solo 2021.
“Nel 2021 a sessanta anni di età la cassetta postale viene rinnovata e non è più solo uno strumento passivo dove il cliente imbuca la corrispondenza ma diventa uno strumento ‘parlantè sempre connesso con internet” ha spiegato in fase di presentazione Gabriele Marocchi, responsabile Ingegneria di Poste Italiane.
“Nel 2022 saranno incrementati i numeri fino a raggiungere 12 mila cassette sul territorio italiano – ha quindi aggiunto -. Su tutto il territorio nazionale ci sono circa 40 mila cassette che avranno nel tempo una rivisitazione verso quello che è la cassetta smart”.
Le prime cassette postali di cui si ha notizia risalgono al 1886 quando la Direzione generale delle Poste stipula un contratto con l’officina Meccanica di Ettore Calzone per produrre 100 cassette mobili da collocare nelle stazioni delle principali linee ferroviarie dell’allora Regno d’Italia. Agli inizi del nuovo secolo la loro presenza si allarga ai tram, ai piroscafi e agli alberghi fino a seguire le truppe al fronte durante la Prima guerra mondiale. Nel secondo dopoguerra arriva un nuovo modello pensato per le esigenze di cittadini sempre più motorizzati che quindi devono poter imbucare la posta senza scendere dal loro mezzo.
Dal 1965 la posta viaggia in apposite cassette agganciate sulle fiancate di tram e bus e in questi stessi anni arrivano le cassette con le due feritoie che permettono di separare la posta diretta in città da quella diretta altrove.