La Guardia di Finanza di Monza, nell’ambito del contrasto ai traffici illeciti in materia di accise ha disposto il sequestro di otto impianti di gasolio e benzina clandestini, risultati poi non a norma, e provveduto alla denuncia di cinque persone.
Dopo una lunga attività investigativa nell’ambito di un’operazione denominata “Dangerous Oil” sono stati quindi individuati degli impianti extra rete composti da serbatoi, pompe di erogazione e contatori volumetrici, che rifornivano aziende della zona che operavano nel settore dell’autotrasporto e della movimentazione terra beneficiando di agevolazioni sul gasolio impiegato. Peccato che per questa loro natura clandestina gli impianti fossero sconosciuti al fisco con conseguente sottrazione di migliaia di euro di imposta e rappresentassero un pericolo in quanto privi delle autorizzazioni di prevenzione incendi prescritte per la detenzione e l’impiego di prodotti infiammabili o esplodenti come gasolio e benzina. Per tutti questi motivi gli impianti sono stati segnalati alla Prefettura per disporre la sospensione dell’attività.
I cinque indagati a piede libero dovranno rispondere dei reati di sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici, omessa presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività per la prevenzione incendi, omessa denuncia di materie infiammabili e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. A uno di loro, funzionario pubblico è stato contestato anche il reato di omissione di atti d’ufficio.
Sempre nell’ambito di questa operazione sono state elevate sanzioni per circa 65.000 euro ed è stato disposto il sequestro di beni per un controvalore di circa 150.000 euro. Disposto anche il sequestro di 18 tonnellate di prodotti energetici che hanno previsto la distruzione di 4 tonnellate di carburante dal potere inquinante particolarmente elevato.
Le analisi chimiche su questo campione hanno infatti rilevato la non conformità alle specifiche di legge fissate per la benzina.