Alle prime ore di oggi, in un cantiere a Carpenedolo in provincia di Brescia un uomo di 43 anni ha perso la vita: stava lavorando sul tetto
Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro è centrale, nell’Italia di oggi. Sono ancora troppe le vittime e, proprio questa mattina, in un comune in provincia di Brescia un altro lavoratore ha perso la vita: a metà febbraio, il numero era già di 145 vittime e ad oggi si stima che potrebbe essere attorno ai 200 lavoratori deceduti.
La maggior parte di queste morti avvengono in cantiere o in fabbrica ed un’alta percentuale di queste sarebbe evitabile se si applicassero tutti i protocolli di sicurezza. La colpa, però, non è da far ricadere interamente sul singolo lavoratore, né sul datore di lavoro: è il sistema, che premia la produttività ad alto ritmo, quello che porta a sottovalutare l’importanza delle protezioni a favore di una velocità sempre maggiore. Ecco però chi era il 43enne morto oggi a Carpenedolo, in provincia di Brescia.
Leggi anche – Clochard trovato morto a Milano: l’ennesimo caso avvenuto nello stesso piazzale
Leggi anche – Milano, in auto con 10 chili di eroina: in cantina un laboratorio. Arrestato 39enne | VIDEO
Il volo dal tetto e la morte sul colpo
Al momento non si conosce il nome della vittima, operaio impiegato per una ditta esterna che, in questi giorni, stava lavorando in un cantiere all’interno della Ghirardi, un’azienda attiva nella produzione di manufatti in marmo. Poco prima delle 8 di questa mattina, l’uomo si è arrampicato sulla copertura di un capannone dell’azienda, situata in via Santa Croce: il suo obiettivo era quello di sistemare i danni causati dall’ultima grandinata estiva. A un certo punto, però, è scivolato ed è caduto a terra, andando probabilmente a sbattere su alcune lastre di marmo.
Per lui non c’è stato niente da fare ed i soccorritori, una volta giunti sul posto, non han potuto fare altro che dichiarare il decesso. Al momento sono in corso le indagini dei carabinieri della compagnia di Desenzano, che dovranno appurare la reale dinamica dell’evento insieme ai tecnici dell’Ats d Brescia.
Sotto la lente d’ingrandimento sono soprattutto le eventuali testimonianze dei colleghi che, presenti sul cantiere con la vittima stessa, potrebbero aver visto qualcosa e quindi potrebbero fornire dettagli utili alla comprensione dell’incidente.