Come già accaduto per la sessione del 6 ottobre, al centro dell’attenzione mediatica c’erano le ragazze ascoltate come testimoni. Una di loro, Barbara Guerra, è tornata a rilasciare dichiarazioni ai cronisti raccontando: “Il giorno dopo la mia presenza in tribunale ho ricevuto una telefonata da Arcore, da Berlusconi, io ho negato l’invito dicendo, se voleva, di contattare i miei legali. I toni non erano amichevoli”. In precedenza aveva detto di lui che era meglio “stare a casa a fare il nonno”.
Anche in questa occasione il Cavaliere era assente e il suo legale, Federico Cecconi, ha parlato dell’eventualità che torni a processo: “È una valutazione che dovremo svolgere più avanti, tenendo conto delle sue condizioni di salute, ma è un’opzione certamente praticabile”.
La decisione di Berlusconi di non partecipare più alle udienze era nata sia per motivi di salute legati ai postumi del covid sia come risposta alla richiesta di perizia medico legale oltre che psichiatrica avanzata dai titolari del procedimento, il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio.
Su questo punto Cecconi ha ribadito: “La sua dichiarazione per come è stata recepita nella lettera inoltrata al Tribunale è molto chiara. Questo non vuol dire che non ci sia la massima forma di rispetto per il Tribunale che finora ha dato dimostrazione per ora di una obiettività nell’analisi delle risultanze processuali, fermo restando che abbiamo tutta una serie di aspetti processuali che dobbiamo andare a trattare”.
Con questa udienza è terminato l’ascolto dei testimoni dell’accusa che si è chiusa con l’audizione dell’investigatore di Polizia giudiziaria che ha ricostruito le fasi dell’indagine svolta. Nel proseguo del processo Ruby ter sarà la volta degli imputati.