ll pm Francesca Crupi ha chiesto una condanna a 30 anni per Marco Venturi, 45 anni, perché ritenuto responsabile della morte della sua ex, la stilista Carlotta Benusiglio.
I fatti risalgono alla notte del 31 maggio 2016 quando la donna fu trovata impiccata a un albero nel parco di piazza Napoli, zona sud ovest della città.
Per ben tre volte, il gip, il Riesame e la Cassazione hanno bocciato la richiesta di arresto di Venturi sulla base di una prima perizia che aveva avvalorato l’ipotesi del suicidio.
Una tesi contestata da sempre dai familiari di Carlotta Benusiglio anche alla luce dei numerosi casi di stalking e lesioni, sempre a carico dell’accusato, oggetto di un procedimento con rito abbreviato.
Dal 2014 in poi, infatti, l’uomo avrebbe molestato e perseguitato la ex con telefonate e messaggi anche in orari notturni oltre a presentarsi più volte sotto la sua abitazione. Nel 2015 le aveva addirittura provocato un trauma cranico. Proprio per questo, lo scorso luglio, era stata presentata la richiesta di una nuova autopsia. Richiesta che non è stata accolta.
Secondo la famiglia e l’accusa, quindi, il suicidio sarebbe stato inscenato da Venturi che si trovava insieme a Carlotta la notte del ritrovamento del corpo, come testimoniano i filmati della videosorveglianza.
E poi c’è la sindrome di Eagle di cui soffriva la vittima, una patologia in grado di provocare il soffocamento e che è stata interpretata in due modi diversi: come conferma all’ipotesi del suicidio o come elemento che può averlo provocato, anche con un trauma minimo, prima di inscenarlo.