Si è spento all’età di 89 anni l’architetto Mario Antonio Arnaboldi che ha legato il suo nome alla storia industriale e civile di Milano progettando, tra gli altri, ospedali, quartieri residenziali, spazi espositivi, impianti sportivi, scuole e uffici.
I funerali si svolgeranno questo pomeriggio nella chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Arnaboldi era nato a Milano e aveva conseguito la laurea al Politecnico dove era poi rimasto come docente di progettazione fino a conquistare il riconoscimento per i suoi 40 anni di docenza.
I suoi inizi professionali si collocano in laguna dove ha collaborato con Ernesto Nathan Rogers e con Franco Albini allo Iuav.
La sua carriera di architetto ha poi alternato l’attività di progettazione, con uno studio che portava il suo nome, alla docenza in diversi atenei italiani ed esteri. Sempre all’estero, la sua attività di progettista lo ha portato a realizzare soprattutto complessi museali.
Il suo nome, si diceva, è legato alla realtà industriale lombarda, specie negli anni ’60 e ’70, con i progetti per gli stabilimenti Ramazzotti-Pernod di Lainate, Rheem-Safim di Melzo, Soilax di Rozzano, Leri di Lacchiarella, Mobil e Oberfi di Rozzano, Icsam di Bovisio Masciago, Anbel-Tambrock di San Donato Milanese.
Di particolare interesse fu il progetto per Saiwa-Nabisco di Locate Triulzi, che nel 1964 fu il primo complesso industriale italiano ad avere una nursery per i bambini delle dipendenti. Come era nata l’idea lo aveva raccontato lo stesso Arnaboldi al Corriere in una intervista dello scorso giugno. Mentre era in corso la progettazione, aveva raccolto lo sfogo di una delle operaie che gli aveva raccontato di essere incinta. Si sarebbe dovuta licenziare perché non sarebbe riuscita a conciliare lavoro e maternità.
I suoi ultimi lavori erano stati la Cargo City dell’aeroporto di Malpensa, il Palazzo comunale di Casalpusterlengo, l’ospedale di Piacenza e un quartiere residenziale a San Donato Milanese.
Arnaboldi è stato anche vicedirettore della rivista di settore Arca ed è stato insignito della benemerenza di Cavaliere al Merito della Repubblica italiana.