Il poster dell’associazione Pro Vita contro l’uso della pillola RU486 per l’aborto è stato rimosso.
Sfondo bianco, una donna sdraiata con in mano una mela rossa e la scritta: “Prenderesti mai del veleno? Stop alla pillola abortiva Ru486, mette a rischio la salute e la vita della donna e uccide il figlio nel grembo”.
Questa modalità di interruzione di gravidanza, dall’estate scorsa e per decisione del ministero della salute, può essere utilizzata per interrompere la gravidanza fino alla nona settimana senza necessità di ricovero.
Il farmaco è stato approvato dalla nostra agenzia per il farmaco Aifa.
A Milano il manifesto era apparso in via Mercalli, dietro all’Università Statale. Immediata la protesta da parte di diverse associazioni tra cui la “Casa delle donne” che lamentava la trasmissione di un messaggio che non ha basi scientifiche e si era espressa in questi termini: “[…] si tratta di una indegna menzogna e di una grave violazione del corpo e della dignità delle donne. L’ennesima violenza che non siamo disposte a tollerare […]”.
Dello stesso tenore le proteste dell’associazione “Non una di Meno” che invece denunciava l’intrusione nella libera scelta che una donna deve avere su una questione tanto delicata come l’aborto.
Da qui la rimozione che dopo Milano è stata adottata anche da Bergamo.