Ex capotreno patteggia 18 mesi, aveva simulato un’aggressione

Davide Feltri, il capotreno di Trenord, che a luglio scorso si autoinferse una coltellata, ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa.

L’ex ferroviere di 45 anni lo scorso 19 luglio 2017 aveva denunciato ai carabinieri di Codogno l’aggressione subita sul convoglio Piacenza-Milano Greco Pirelli, all’ingresso della stazione di Santo Stefano Lodigiano. Era ferito a una mano. Un taglio profondo che in realtà si era autoinflitto, conficcandosi un coltello che si era portato da casa. Feltri è stato condannato per calunnia, simulazione di reato, interruzione di pubblico servizio e detenzione impropria di arma bianca.Dopo una settimana di indagini, infatti, la procura di Lodi ha risolto il caso, in quanto era stato incastrato dai fotogrammi delle telecamere della stazione di Santo Stefano Lodigiano.  L’ex capotreno aveva raccontato la verità al pm Alessia Menegazzosolo soltanto il 26 luglio. Secondo l’accusa, l’obiettivo dell’uomo era incolpare un ghanese di 25 anni, senza fissa dimora, con il quale aveva litigato la sera prima dell’episodio, sullo stesso treno.
Feltri, per aiutare le indagini, aveva infatti detto alle forze dell’ordine di essere stato ferito alla mano dopo una lite con un ventenne africano, presentando una precisa descrizione dell’aggressore, coincidente al ghanese di 25 anni. Trovato il presunto aggressore è venuta fuori la verità, dal momento che sul suo volto non c’erano tracce di ferite.
Chiuso il contenzioso penale, ora potrebbe aprirsi quello civile. Toccherà a Trenord, infatti,  decidere se chiedere i danni per l’interruzione di servizio e per lo sciopero.

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