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Politica

Milano – Gaza, tra tensioni e proteste si tornerà in consiglio comunale. E l’Ambrogino d’oro diventa un caso

La questione mediorientale continua a creare forti tensioni a Milano. Nei prossimi giorni la tematica tornerà a varcare l’aula del consiglio comunale.

Se uno vuole fare qualcosa per Gaza è libero di farlo, non ci sono problemi, però rompere questo gemellaggio non mi sembra una cosa giusta. Speriamo che il consiglio comunale ci ripensi. A parlare è Milo Hasbani, vicepresidente di Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane).

Milano – Gaza, tra tensioni e proteste si tornerà in consiglio comunale. E l’Ambrogino d’oro diventa un caso (ANSA FOTO) – MilanoCityrumors.it

Nell’ambito di una cerimonia organizzata in Sinagoga a Milano per ricordare l’attacco del 7 ottobre, Hasbani ha parlato dell’ordine del giorno che chiedeva la fine del gemellaggio tra il capoluogo lombardo e Tel Aviv.

Il provvedimento non è passato, tra le proteste in strada ed il caos in aula, ma l’assise di Palazzo Marino nella prossima seduta voterà un ordine del giorno del Patito democratico che chiede di aprire un nuovo gemellaggio con Gaza City e di vincolare quello con Tel Aviv al mantenimento della tregua da parte di Israele. “Noi siamo in contatto continuo con il consiglio comunale – ha affermato Hasbani – e posso dire che abbiamo degli ottimi rapporti, però quando ci sono queste uscite ci danno veramente molta noia, non ci sembra corretto”.

Proteste pro Palestina, occupata un’aula della Statale

Le tensioni, però, continuano in molte zone della città. L’Unione degli universitari ha occupato l’aula 211 dell’Università Statale per chiedere la rottura degli accordi con Enti e aziende coinvolte nel finanziamento della guerra a Gaza. Gli studenti hanno annunciato lezioni autogestite di “didattica decoloniale“. “Le università non sono Enti neutrali – hanno fatto sapere – e dopo le prese di posizione formali servono atti concreti: basta ricerca e fondi legati all’industria bellica”.

Polemiche anche per le candidature delle personalità che potranno ricevere il prossimo 7 dicembre l’Ambrogino d’oro, la massima onorificenza concessa dal Comune di Milano a chi ha dato lustro alla città. Nei prossimi giorni verrà convocata la Commissione composta dall’ufficio di presidenza e dai capigruppo che deciderà a chi assegnare le benemerenze. Sono in totale 280 le candidature: 109 sono di persone fisiche, di cui 29 donne e 82 uomini (due candidature di coppia); 31 alla memoria, di cui 8 donne e 23 uomini; 140 le proposte per soggetti collettivi (associazioni, imprese, gruppi).

Proteste pro Palestina, occupata un’aula della Statale (ANSA FOTO) – MilanoCityrumors.it

Tra i nomi candidati anche il presidente americano Donald Trump, presentato dalla Lega. E c’era anche la Global sumud flotilla, ma la candidatura è stata rifiutata da Margherita Cioppi, capomissione dell’Arci sull’imbarcazione Karma della Flotilla. “Nonostante ritenga importante il riconoscimento dell’azione politica della Global sumud flotilla da parte del consiglio comunale di Milano, – ha spiegato – non penso che in questo momento si possa accettare questa onorificenza”.

Altra candidatura proposta è quella di Jasmine, la lavoratrice della Scala che era stata licenziata per aver gridato “Palestina libera” all’interno del teatro prima che arrivasse Giorgia Meloni. Il consigliere Daniele Nahum dei Riformisti ha infine candidato Enrico Mentana, anche per aver respinto la definizione di “genocidio”, per descrivere quello che accade a Gaza.