Si è chiusa a Milano la due giorni del Partito Democratico che ha visto la conclusione affidata all’attuale segretario Maurizio Martina che ha chiuso i lavori parlando dell’attuale governo e soffermandosi in particolare sul condono contenuto nel decreto fiscale per spostarsi all’appuntamento più importante che deciderà quale sarà il nuovo leader di partito, molto probabilmente intorno la prima metà di febbraio 2019, visto anche che il suo mandato si è concluso :
“Con questo Forum si completa il mandato che ho ricevuto. Nei prossimi giorni con la segreteria concluderemo questa fase perché il mandato era quello di arrivare a concepire un percorso per raccogliere idee fondamentali per la prospettiva futura del PD. Prego tutti di considerare gli esiti di questa due giorni come un patrimonio della nostra comunità. Dobbiamo partire da qui e da quella Piazza del Popolo a Roma. Non è mia, non è di qualcuno, è di tutti. Penso che sia giusto chiedere alla presidenza di riconvocare l’Assemblea Nazionale, penso che l’11 novembre possa essere la data giusta. Vi devo dire con franchezza che credo che il nostro congresso possa essere un’occasione per fare una parte del lavoro che ci manca”
La partecipazione politica ha visto diversi volti noti della politica italiana come Graziano Delrio, Gianni Cuperlo, Massimo Cacciari, Gentiloni, Fassino, Franceschini ed anche il sindaco di Milano, “padrone di casa” che ha rivolto alla platea il suo parere insistendo sul concetto di rimanere con i “piedi per terra e tenere lo sguardo lungo” in un momento non favorevole al partito di cui ha precisato di non possedere la tessera ma di voler bene al Partito Democratico.
Ha successivamente fatto riferimento al proprio modello milanese nel quale il metodo amministrativo tiene conto di diversi fattori e da risultati, come quello della partecipazione:
Il primo grande capitolo si chiama partecipazione attiva. Non sentiamo sondaggi, non ci chiudiamo in conclave per decidere ma ascoltiamo, creiamo rete, e questo dà un ritorno. Rilanciamo in continuazione: sulle periferie mettiamo 1 miliardo e 600 e qui c’è condivisione con i tanti popoli di Milano”.