Decisioni più rapide e fino a 600 milioni in più per la Sanità regionale, mentre entro il 2026 il nodo resta il Federalismo fiscale, milestone decisiva del Pnrr.
Protezione civile, professioni, previdenza complementare e integrativa, coordinamento della finanza pubblica in ambito sanitario. Sono queste le prime quattro materie dell’autonomia differenziata in Lombardia.
L’intesa è stata siglata nelle scorse ore tra il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli ed il governatore Attilio Fontana. L’accordo è frutto della Legge sull’autonomia differenziata risalente a luglio 2024 e alla sua successiva pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Lombardia, Veneto, Liguria e Piemonte hanno chiesto di riaprire le trattative per le materie non Lep (Livelli essenziali delle prestazioni).
Per le Lep, invece, è sempre necessario un passaggio in Consiglio dei ministri e poi in Parlamento. “L’autonomia è una riforma epocale – ha sottolineato Fontana – di cui il Paese ha assolutamente bisogno. Occorre dare maggiore potere decisionale ai territori, non solo in Italia ma anche rispetto ai rapporti con l’Unione europea. Il passaggio odierno è importante e determinerà ricadute positive non appena la pre-intesa diventerà legge a tutti gli effetti”.
Secondo le stime della Regione, bypassando i vincoli, potranno essere utilizzati in sanità circa 600 milioni di euro, reperendoli da altri capitoli. Lo scopo è investirli negli incentivi per il personale, in un aumento delle prestazioni del servizio sanitario e in generale nel potenziare le risposte alle esigenze dei lombardi. Stesso discorso sulla Protezione civile: maggiore possibilità di intervento, più capacità di risposta alle situazioni di emergenza.
Nel caso in cui si verifichino fenomeni di dissesto idrogeologico o danni provocati dal maltempo, con la legge attuale va richiesto uno stato di emergenza nazionale che a volte richiede anche sei mesi per poter procedere al risarcimento relativo al ripristino di strade e collegamenti. Con l’autonomia saranno i presidenti di Regione che lo decreteranno, senza attendere i tempi del riconoscimento attualmente concesso a livello nazionale.
Il presidente di Regione dichiarerà l’emergenza, che poi dovrà essere validata dal Consiglio dei ministri. Si offrirà una risposta immediata a cittadini, sindaci e a chi ha subito danni. La firma delle pre-intese con le quattro regioni è stata organizzata a seguito di una serie di incontri tecnici cui hanno preso parte i due vicepremier e i Ministri competenti in materia”.
Entro marzo 2026 si dovrà poi approvare il Federalismo fiscale “che una milestone del Pnrr. – ha spiegato il Ministro Calderoli – Se non si riuscirà, salterebbero 32 miliardi di euro. Non mi risulta che l’autonomia sia a costo zero. C’è la necessità di verificare se le risorse già stanziate siano sufficienti. Nel caso non lo siano, le Leggi di bilancio devono stanziare le risorse necessarie”.