Fabio Ferrari, ritrovato in Valtrompia il corpo senza vita del runner: la dinamica del decesso

Fabio Ferrari, il runner 55enne è stato ritrovato in Valtrompia ormai senza vita. Le ricerche proseguivano da giorni: com’è morto l’uomo.

Una caduta nel vuoto per circa 100 metri, poi più niente se non un lungo addio. Questo l’epilogo della vita piena di Fabio Ferrari. Il suo nome, nel Bresciano, circolava ormai da giorni. La ragione era la sua scomparsa che risultava così sospetta a chi era con lui. Presentimento giusto e profondamente amaro.

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Fabio Ferrari, il runner scomparso durante un allenamento in montagna (@facebook) milano.cityrumors.it

Il runner, nella fattispecie, si era incamminato lungo le zone di Bovegno. Punto particolarmente critico, come testimonia la dipartita di altre due persone: Sergio Bologna e Adriano Vergoglio, 44 e 55 anni, di cui sono già stati celebrati i funerali. Campanelli d’allarme che non sono bastati a un appassionato escursionista come lui, il quale ha pagato con un prezzo troppo alto una passione che aveva da tempo: Ferrari non era uno sprovveduto, come diranno successivamente gli esperti.

Fabio Ferrari ritrovato in Valtrompia

Portava con sé l’attrezzatura da montagna. Sempre aggiornata e messa a punto, proprio perchè in certe situazioni non è mai troppo. Fino a domenica alle 11.30, quando l’hanno visto allontanarsi per non tornare più. Le ricerche andavano avanti da giorni e si sono concluse – nel peggiore dei modi per i suoi cari – questo pomeriggio alle 15.00.

Soccorso Alpino
Ritrovato senza vita il corpo del runner (@facebook) milano.cityrumors.it

Dopo due giorni di speranza, una doccia fredda: l’uomo sarebbe, infatti, scivolato in un canalone mentre percorreva una cresta alta in località Baita Prada. Il telefono non prendeva e l’apprensione saliva: chi lo conosceva non sapeva più cosa pensare. Ora può aggrapparsi a qualcosa, ma non è quello che sperava. Le analisi confermano che l’uomo sarebbe morto sul colpo. Il corpo, quindi, sta per essere riconsegnato alla famiglia.

Il sentiero della discordia

La compagna aveva dato l’allarme non vedendolo rientrare, i suoi presentimenti non solo erano giusti ma si rifacevano a una certezza che sono riusciti a confermare anche gli esperti del settore – intervistati dal Corriere della Sera, che ha inizialmente segnalato la vicenda – ovvero che, in questo periodo dell’anno, il sentiero in cui Fabio Ferrari si era incamminato è decisamente pericoloso a causa del ghiaccio. Insidie e imprevisti la fanno da padrone. Una sorta di pista nera, più nera del solito per l’ex ingegnere.

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