Ha fatto irruzione all’interno della sua scuola in zona Niguarda a Milano con un coltello da cucina e una bomboletta spray al peperoncino urlando “Vi ammazzo”. Fermato dai carabinieri mentre fuggiva. Chi è lo studente 15enne che ieri ha seminato il panico
L’irruzione nell’istituto tecnico Galvani in via Gatti a Milano è avvenuto ieri verso le 12.00. Uno studente di 15 anni è entrato scavalcando la recinzione della scuola con l’obiettivo di trovare una professoressa in particolare. L’alunno con in mano uno spray al peperoncino e nell’altra un coltello da cucina ha seminato il panico tra i compagni di classe e il corpo docenti.
“Vi ammazzo” le urla del giovane già segnalato precedentemente alla polizia di stato per un’altra aggressione. Nella foga del 15enne due docenti cercano di disarmare lo studente ma durante il parapiglia questo sferra qualche schiaffo e riesce a scappare. Una corsa che, però, dura una manciata di secondi perché poche centinai di metri dopo viene fermato dai carabinieri.
Il blitz a scuola
Attimi di paura e pura follia quelli registrati nella tarda mattinata di martedì scorso, all’istituto tecnico Galvani di via Gatti, zona Niguarda di Milano quando uno studente di 15 anni, nato in Italia da genitori nordafricani, ha fatto irruzione all’interno della scuola con una bomboletta spray urticante e un coltello.
Il minore, che era già noto a scuola per le sua azioni irruente e aggressive e che non frequentava più l’istituto da febbraio scorso, secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri, mercoledì mattina scavalca la recinzione, sale le poche scale che lo separano dall’ingresso e si ritrova nel primo androne. Poi, come riporta anche il Giorno, lo studente entra in un’aula e spruzza lo spray urticante contro un docente.
Poi esce in corridoio e si ritrova davanti altri due professori, accorsi nel frattempo perché allarmati dal fracasso. E’ proprio in questo momento che il 15enne tira fuori il coltello puntandolo diritto contro i due insegnanti all’urlo: “Vi ammazzo”. La scena è stata anche ripresa da alcuni studenti con i loro cellulari. Video poi acquisiti dalle forze dell’ordine e messi agli atti dell’indagine. Intanto i professori riescono a disarmare il giovane ma questo trova il modo, ancora una volta, di fuggire, non prima di aver sferrato alcuni pugni e schiaffi ai due docenti. Il minore però riesce a fare pochi metri prima di essere bloccato in via Cherasco definitivamente dai militari del Nucleo Radiomobile.
L’arresto
Lo studente è stato arrestato dai militari della stazione Greco Milanese, in accordo con la Procura dei minori, con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale nei confronti degli insegnanti e portato in caserma poco dopo. La sera stessa viene trasferito nel carcere minorile Beccaria con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
Dal blitz fortunatamente nessuno dei presenti all’interno della scuola è stato ferito gravemente. L’unico che ha avuto bisogno di un passaggio in pronto soccorso dell’ospedale Niguarda è il docente raggiunto in volto dallo spruzzo della bomboletta al peperoncino.
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Nel mirino del 15enne la professoressa
La professoressa nel mirino dello studente ieri non era a scuola quando l’adolescente armato è entrato con l’intendo di far del male proprio a lei. Secondo le prime informazioni, la donna, oggetto dell’ira funesta del 15enne, proprio ieri mattina si era recata in caserma per integrare una denuncia già presentata in precedenza nei confronti del giovane.
Il motivo della querela risale allo scorso lunedì quando il ragazzo avrebbe inviato una mail all’indirizzo di posta elettronica della docente con frasi minacciose. Secondo alcune indiscrezioni pare che il 15enne in passato si sia fatto notare per aver inciso sulla lavagna della sua classe una frase pro Palestina.
E ancora, un’altra segnalazione risalirebbe invece alla fine dello scorso anno quando l’adolescente sarebbe stato accusato di atti persecutori e minacce nei confronti di una compagna di scuola. La dirigenza dell’istituto Galvani aveva già avviato un percorso insieme alla famiglia del minorenne per indirizzarlo verso un altro istituto in modo che non abbandonasse gli studi.