Teatro Out Off: la stagione settembre – gennaio

Questa mattina, alla presenza del suo fondatore Mino Bertoldo, del regista Lorenzo Loris e dell’assessore alla cultura Filippo del Corno, c’è stata la presentazione della stagione teatrale dell’Out Off fino a gennaio 2022.

Come già accaduto per altre realtà milanesi del teatro, anche in questo caso sarà lasciato spazio alle produzioni che erano in prova durante il secondo lockdown e che, ha fatto notare Bertoldo con una venatura polemica, non hanno ricevuto nessun riconoscimento da parte del Ministero per i Beni Culturali che ha assegnato fondi e menzioni speciali a produzioni che dovevano ancora essere messe in cantiere.  

A fare da filo conduttore alla stagione dell’Out Off sarà il tema della casa intesa come spazio fisico e come costrizione.
La parola è quindi passata a Loris che ha introdotto le produzioni, e sono ben 4, in cartellone per i prossimi mesi non prima di aver spiegato che, al logo del teatro, è stata affiancata l’immagine di una polena a indicare come, nonostante il mare in tempesta, metaforicamente, si sono affrontate e si affrontano non poche avversità.

Il primo spettacolo in cartellone sarà “Tutta casa, letto e chiesa” da un testo scritto da Dario Fo e Franca Rame, in scena dal 21 settembre ma che ha avuto il suo debutto durante l’Estate Sforzesca. Protagonista sarà l’attrice Monica Bonomi che presterà volto e voce a tre donne per altrettanti monologhi. Al termine di ognuna delle rappresentazioni previste seguirà uno spazio di dibattito dal titolo “non scappare” durante il quale fermarsi a riflettere sul ruolo della donna nella società.

Nel mese di ottobre – dal 12 al 24 – tornerà il festival Danae, silenziato dal covid giacché gli autori non ne hanno voluto fare una versione in streaming. Per questa, che è la sue edizione numero 23, il ricco calendario presenterà artisti nazionali e internazionali per un mix di danza, video e, per la prima volta, il suono sperimentale.

Per il mese di novembre, dal 2 al 21, va in scena Le Serve di Jean Genet in un testo tradotto da Franco Quadri nel 2001 che vede impegnati, per la parte musicale, gli allievi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado. Nella pièce torna il tema della casa dal momento che l’azione si sviluppa intorno al rapporto tra due serve e la loro anziana datrice di lavoro oltre che tra le due dal momento che sono gemelle. A dirigere c’è Andrea Piazza, giovane regista presso la Paolo Grassi di Milano che rappresenta così anche la stretta collaborazione che esiste, da anni, tra le due istituzioni del teatro milanese.

Per il 25 novembre è prevista una serata-evento che vede la collaborazione tra l’Out Off e la vicina Centrale dell’acqua che avrà come oggetto un poemetto di Giorgio Caproni che si ispira a un editto del 1792 che avvisava la popolazione della circolazione di una bestia feroce. Metafora delle paure che arrivano dall’esterno come dall’interno dell’animo umano.

Dal 30 novembre debutta “Confessioni di un roditore”, ispirato al racconto incompiuto “La Tana” di Kafka, scritto nell’ultimo periodo della vita dell’autore e uno dei pochi che usa il racconto in prima persona.
Anche in questo caso la tana è metafora di casa e luogo sicuro ma il tema del pericolo si sposta dal dato reale ed esterno all’interiorità paranoica del protagonista.

Il 22 e 23 dicembre sarà la volta di “L’Avanzo – Un viaggio nelle solitudini di un quartiere” con peformance e danza di Tempio Daylight, collettivo di danza del Tempio del Futuro Perduto. Si tratta di un progetto multidisciplinare, collaterale allo spettacolo “Confessioni di un roditore” arricchito da video interviste realizzate nei quartieri in cui le persone raccontano il loro lockdown.

Dall’11 gennaio all’Out off sarà in scena la versione, adattata per il teatro da Renato Gabrielli, di “Uno, nessuno, centomila” di Pirandello, una coproduzione con MTM, Manifatture Teatrali Milanesi, che vede protagonista il suo direttore artistico Gaetano Callegaro.

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