Un giardino per Rosa Parks, icona dei diritti civili per i neri d’America

Questa mattina si è svolta la cerimonia che ha dedicato il giardino compreso tra le vie Francesco Ardissone e Castellino da Castello, zona nord ovest della città, all’afroamericana Rosa Parks.

Fonte foto Comune di Milano

Sono intervenuti il console americano Holly Holzer, l’assessore alla Cultura Filippo del Corno e il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé per svelare una targa che recita: “Giardino Rosa Parks – Attivista per i diritti civili – 1913/2005”.

La scelta del nome è stata espressa con circa 300 preferenze dagli studenti della locale scuola Puecher a partire da una rosa di nomi tutta al femminile che comprendeva tra gli altri la show girl Stefania Rotolo e la madre di Peppino Impastato Felicia.

Rosa è diventata famosa come pioniera nella lotta per i diritti civili nell’America nel dopo guerra a partire dall’episodio che la vide protagonista il primo dicembre del 1955 a Montgomery, in Alabama, uno degli stati del sud in cui la segregazione era tra le più marcate di quegli anni.  
Stava viaggiando su un autobus che la riportava a casa dopo il lavoro e si era seduta in un settore misto laddove con questo termine si intendeva l’accesso sia ai bianchi sia ai neri. Quando un passeggero bianco, salito dopo di lei, le chiese il posto Rosa si rifiutò andando così a violare le norme cittadine che, invece, la obbligavano a farlo. A questo punto l’autista del mezzo chiamò la polizia e Rosa venne arrestata.

Fu l’episodio che diede la scossa al movimento per i diritti civili tanto che una cinquantina di leader dei movimenti che si battevano in questo senso, tra cui Martin Luther King, decisero di mettere in atto una forte azione di protesta che consisteva nel boicottaggio dei mezzi pubblici cittadini. La protesta durò per 381 giorni fino a quando non fu rimossa la legge che era costata il carcere a Rosa. Quando la sua vicenda arrivò alla Corte Suprema nel 1956 la segregazione fu giudicata incostituzionale su tutti i mezzi pubblici dello stato dell’Alabama. Da questo momento in poi Rosa diventò l’icona del movimento per i diritti civili.

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