L’abitudine di lanciare ai matrimoni il riso agli sposi fuori la Chiesa è insita nella nostra cultura, ma da dove nasce questa tradizione?
Il lancio del riso agli sposi è ormai usanza comune al termine di un matrimonio. Se un tempo gli invitati dovevano portarsi il riso da casa per poterlo lanciare alla fine della cerimonia, oggi gli sposi predispongono già dei piccoli sacchettini di riso crudo a ciascun ospite che ha il compito di “lanciarlo” alla coppia all’uscita dalla Chiesa o del luogo in cui si è svolta la cerimonia nuziale.
Insieme all’abito da sposa bianco e lo scambio degli anelli, il lancio del riso è uno di quei piccoli gesti tradizionali che non possono mancare e che viene attentamente pianificato durante l’organizzazione del matrimonio. Di seguito, scopriamo da cosa deriva questa abitudine così diffusa e perché è considerato un “rituale” portafortuna.
Lanciare in aria una manciata di riso e farlo ricadere sulla testa dei novelli sposi al loro matrimonio è, da sempre, augurio di un futuro pieno di gioie e buona fortuna. L’origine esatta di questo gesto è incerta e varia a seconda delle culture. In quasi tutti i popoli infatti, il riso è simbolo di fertilità e abbondanza ed è per questo che lanciarlo agli sposi vuol dire augurargli una vita ricca e felice. L’antica usanza pare affondare le sue radici in un’antica leggenda del Sol Levante che narra di un gesto generoso del Genio Buono che lo portò a sacrificare i suoi denti, spargendoli nella palude, per alleviare le sofferenze dei cittadini colpiti da una forte carestia.
L’acqua, infatti, fece germogliare ogni singolo dente restituendolo in forma di piantine di riso, con quei piccoli chicchi che tanto ricordavano i suoi denti emulati contro la devastante siccità. Ecco perché questo cereale, divenuto simbolo di abbondanza, fertilità e buon auspicio, viene lanciato subito dopo la cerimonia.
L’usanza di lanciarlo agli sposi, però, era presente già nell’Antica Roma, dove venivano usati dei semi misti, solitamente grano e avena, in segno di prosperità. Durante il Medioevo, poi, con l’aumento del prezzo del grano, questo venne sostituito con il più economico riso.
Attualmente questo rito si sta rinnovando e sono sempre più gli sposi che cercano metodi alternativi e originali per rinnovare la tradizione. Tra le varie raccomandazioni legate al riso c’è sicuramente quella di lavare il riso prima di essere lanciato, per evitare di macchiare gli abiti degli sposi. Bisogna poi prestare attenzione al significato che si cela dietro a ogni varietà di chicco, ad esempio il riso Basmati rappresenta l’augurio di un amore in cui la passionalità e la sensualità non si spengano mai.
La tradizione, presente in tutto il nostro Paese, assume caratteristiche diverse dal Nord al Sud: infatti in alcune zone meridionali il rito avviene già tra le mura della casa della sposa. In Sardegna invece esiste una sua reinterpretazione “sa gratzia”, un rituale che vede la rottura di un piatto colmo di riso, grano, sale, monete e petali. Al contrario, in alcuni Comuni il lancio del riso è vietato in quanto si sporca a terra. Per i trasgressori sono anche previste multe.