In questi giorni è stato registrato un nuovo aumento di casi di febbre Dengue: sono 66 i casi autoctoni. Ecco cosa succede se becchi la malattia.
In Italia vengono registrati sempre più casi di febbre Dengue, una malattia tipicamente tropicale e trasmessa dalle punture di zanzara. Come accadeva un tempo, le malattie tropicali arrivavano sul territorio ma non riuscivano a diffondersi, dato il clima sfavorevole. Oggi il cambiamento climatico ha invece portato all’individuazione di ben 66 casi autoctoni, ovvero 1 su 3 dei casi di febbre dengue rilevati nelle regioni maggiormente colpite, ovvero Lazio e Lombardia. A favorire la diffusione della malattia non aiuta, appunto, il caldo anomalo registrato negli ultimi due mesi, che più che ricordare l’autunno si sono trasformati in una lunga scia del periodo estivo.
In questo caldo prolifera la zanzara tigre, la colpevole della diffusione della febbre Dengue. I medici, però, dicono che non c’è da preoccuparsi, in quanto la malattia non presenta sintomi gravissimi e tutti i pazienti affetti sono già guariti o si trovano in fase di guarigione. La febbre Dengue viene causata da quattro virus differenti: il Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4. La zanzara, portatrice del virus, contagia quando punge una persona e per la trasmissione da persona a persona serve un passaggio intermedio di vettore. Una volta effettuato il contagio, la malattia si presenta con una febbre molto alta, accompagnata da dolori muscolari e alle articolazioni, dolore intorno e dietro gli occhi, irritazione della pelle, nausea e vomito.
Febbre Dengue sempre più diffusa in Italia: come proteggersi dal contagio
I sintomi spariscono dopo 5-6 giorni, con guarigione completa entro due settimane, ed è raro che si complichino in sintomi più gravi, ovvero quelli emorragici, che possono portare alla morte. Come detto, però, i medici tranquillizzano spiegando che non c’è motivo di allarmarsi. La febbre dengue sparirà con l’arrivo delle temperature più fresche, si spera in questo mese di novembre, anche se potrebbe ripresentarsi durante il periodo estivo. Al momento non esiste un trattamento specifico per la febbre dengue ma, dato che si presenta come una comune forma febbrile, i medici consigliano l’assunzione di farmaci per abbassare la temperatura e il riposo assoluto.
Data la modalità di contagio, ovvero la puntura di zanzara, il metodo più efficace per prevenire la diffusione della malattia sul territorio nazionale è la prevenzione dalle punture. Nelle zone più a rischio, con elevato numero di zanzare tigre, è importante sapersi proteggere così da minimizzare il rischio di puntura: utilizzare sempre repellenti cutanei ed evitare l’attività all’aperto nel tardo pomeriggio. In casa è meglio usare dei repellenti e insetticidi. Anche l’abbigliamento può aiutarci ad evitare le punture: indossiamo, specialmente nei momenti più critici della giornata, abiti chiari e che coprano la maggior parte del corpo.