Da Milano fino all’album dei Coldplay, chi è Gaia Alari: la ragazza che ha lasciato medicina per fare l’illustratrice

Di origine bergamasche, Gaia Alari si sta facendo conoscere sempre di più come illustratrice. L’hanno voluta anche i Coldplay

Trentacinque anni, una carriera da medico abbandonata quando mancava solo la tesi ed una nuova strada da illustratrice che le sta dando enormi soddisfazioni. Lei si chiama Gaia Alari e, se a giugno aveva già ottenuto la pubblicazione delle proprie illustrazioni animate per un racconto di Sam Anderson sul New York Times, questa volta a chiamarla sono stati direttamente i Coldplay.

Chi è l'illustratrice milanese arrivata fino ai Coldplay
Chi è l’illustratrice milanese arrivata fino ai Coldplay: la storia di Gaia Alari (milano.cityrumors.it / Facebook: Gaia Alari)

Nei giorni scorsi, infatti, la Alari ha ricevuto la chiamata di Raman Djafari, regista dei videoclip dei Colplay, il quale l’ha informata della sua presenza all’interno della lista degli illustratori che ha scelto per dare forma ai testi di feelslikeimfalling in love, canzone che anticipa il decimo album della band, in uscita a ottobre. La sua è una storia di passione, di coraggio e di dedizione al lavoro: ecco chi è Gaia Alari.

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Una storia incredibile

Gaia Alari, dopo il liceo classico, ha deciso di iscriversi alla facoltà di Medicina e Chirurgia e qui ha messo tutto il suo impegno e tutta la sua passione fino all’ultimo esame. La passione per il disegno, però, c’è sempre stata: al liceo, racconta lei stessa in un’intervista per Il Giorno, disegnava le caricature dei professori sul banco e ancora oggi riconosce che le venivano abbastanza bene. Sul momento, però, aveva deciso che quella sarebbe rimasta una passione: a metterla in crisi, però, anche il fatto che i compagni di Medicina e Chirurgia parlavano solo e soltanto di quello, anche fuori dall’ambito ospedaliero.

Chi è l'illustratrice milanese arrivata fino ai Coldplay
Chi è l’illustratrice milanese arrivata fino ai Coldplay: la storia di Gaia Alari (milano.cityrumors.it / Facebook: Gaia Alari)

Può essere giusto, perché è probabile debba assumere i connotati della vocazione, solo che ho iniziato a chiedermi se lo fosse anche per me: una volta che mi sono data una risposta, prendere questa strada è stato qualcosa di naturale. Di certo c’è un medico infelice in meno” ha detto, a proposito del suo cambio di rotta.

I primi lavori

A contattarla direttamente, la prima volta, è stato direttamente il New York Times. “Hanno sviluppato una propensione al rischio” dice in modo ironico, riferendosi al fatto che hanno apprezzato appieno l’idea che ha presentato per l’animazione della storia di Wes Anderson. Da lì, quindi, la cosa ha preso spazio ed è arrivata fino alla copertina del magazine e alla riproposizione nelle pagine interne.

A un certo punto, poi, la e-mail Raman Djafari, il regista del lyric video dei Coldplay da produrre per il singolo che anticipa il nuovo album del gruppo. “Avevano una lista di disegnatori con cui avrebbero voluto lavorare, adatti a tradurre ciò che aveva in mente Chris Martin: fatta una prima scrematura, siamo rimasti in 15” ha detto a Il Giorno, riferendo poi che si sono dimostrati totalmente aperti a ciò che lei ha proposto loro. “Ho realizzato questi pochi secondi di animazione che sono diventati parte integrante del video e che, anche in questo caso, mi pare siano piaciuti alla produzione” ha aggiunto. Insomma, di Gaia Alari ne sentiremo parlare sempre di più e noi non possiamo che esserne più che orgogliosi.

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