Si tende a pensare che non sia possibile vendere una casa quando il mutuo non è stato ancora estinto, ma è davvero così? Ecco cosa pensa la legge a riguardo.
Il mutuo è lo strumento a cui la maggior parte delle persone ricorrono quando devono acquistare casa, ben sapendo che quello è l’unico metodo per poter dilazionare la cifra da sostenere. Riuscire a ottenerlo può essere però tutt’altro che semplice, visto che le banche non lo concedono a chi non ha un contratto a tempo indeterminato, soluzione che le aziende concedono però raramente.
Una misura come questa ha però una durata decisamente lunga, che nella maggior parte dei casi va dai 20 ai 30 anni, stipulata però in un momento in cui non si ha ovviamente la possibilità di prevedere il futuro. La situazione può però diventare problematica se una coppia dovesse stipularsi quando il debito non è ancora stato estinto e non si sa bene come gestire la parte restante di pagamento.
Mutuo non estinto: la casa si può vendere?
La separazione è ovviamente un evento che nessuna coppia vorrebbe possa accadere, ma che a volte diventa inevitabile. In casi simili può essere difficile riuscire ad arrivare a un accordo sul piano economico, specialmente se si hanno beni in comune. Tra questi uno dei più importanti è certamente la casa, soprattutto se si decide che le strade debbano dividersi quando il mutuo è stato estinto.
Nella maggior parte dei casi, soprattutto se ci sono figli in comune, l’abitazione viene assegnata alla moglie, che può però avere difficoltà a saldare in autonomia l’intero importo. Accollarsi il mutuo può quindi non essere la scelta migliore, proprio per questo si può pensare che vendere l’immobile possa essere la mossa migliore, non solo sul piano economico. L’idea di restare da soli in un ambiente in cui si sono convidisi momenti felici con l’altra persona può risultare pesante e difficile da sopportare.
Si teme però che non sia possibile in questi casi vendere la casa, in virtù del finanziamento in essere, è davvero così? Non c’è alcun divieto, nè tantomeno questo può arrivare dalla banca, nonostante in quel momento sia considerata proprietaria dell’abitazione. All’istituto di credito deve essere però garantita l’estinzione del debito.
La garanzia che deve essere considerata è l’ipoteca, che tutela la banca da eventuali mancanze in futuro. Non è escluso però che l’operazione sia difficile da portare a termine, soprattutto perché gli acquirenti interessati potrebbero essere pochi, temendo di andare incontro a problemi nel corso del tempo.
Le soluzioni alternative da considerare
Chi dovesse rendersi conto di quanto sia difficile riuscire a vendere la casa prima dell’estinzione del mutuo può stare tranquillo, ci sono delle alternative utili in questi casi da prendere in considerazione.
Una di queste è quella ritenuta più ovvia, ma a volte difficile da praticare: l’estinzione del finanziamento. Con questo si intende il pagamento dell’importo residuo, in modo tale da saldare ogni debito con la banca. Fatto questo, trovare un compratore può essere semplice, ma lo è meno avere a disposizione la liquidità necessaria. E’ possibile trovare anche un accordo con il compratore, in modo tale che sia lui a versare l’importo. Se ci fosse la disponibilità, questo può avvenire anche nel momento in cui viene effettuato il rogito.
E’ consentito anche valutare quello che viene definito “mutuo ponte” o “mutuo cambio casa”. Questo consiste in un vero e proprio finanziamento da sfruttare per comprare un’altra casa. Si tratta di un’idea utile quando non si ha la liquidità necessaria per effettuare l’acquisto e i tempi di compravendita non sono corrispondenti. La breve durata può però portare a interessi decisamente elevati.
La situazione può complicarsi invece quando il mutuo risulta essere cointestato, soluzione diffusa tra le coppie per poter suddividere gli oneri. In questo caso l’operazione non è impossibile, ma entrambi devono dare parere favorevole alla vendita.