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Economia

Quando chiedere il rimborso sullo scontrino: in questo caso il consumetore ne ha tutto il diritto

Quando si parla di scontrino spesso non si conoscono diritti del consumatore e si cade facilmente in errore, invece è giusto fare attenzione.

Ci sono venditori onesti sempre e in ogni occasione ma talvolta, per una disattenzione o perché c’è una mancanza, il consumatore che acquista si trova a doverne fare le spese e questo non è chiaramente giusto. Quindi è molto importante guardare con attenzione allo scontrino appena fatto l’acquisto.

Scontrino fiscale, cosa dice la legge (milano.cityrumors.it)

In generale, sarebbe utile sempre prestare attenzione anche in fase di battitura del prodotto, quando vengono passati sulla cassa tutti quelli presenti nel carrello. Se con una spesa piccola c’è poco da sbagliare, quando si comprano molte cose è facile cadere in errore e quindi è importante prestare massima attenzione.

Rimborso sullo scontrino: quando spetta

In alcuni casi infatti il consumatore può ottenere un rimborso sullo scontrino, bisogna però fare estrema attenzione e rendersi conto subito dell’errore perché tornare a casa e poi andare nuovamente in negozio potrebbe dare vita a un problema.

Quando scatta il rimborso sullo scontrino (milano.cityrumors.it)

Quindi, quando si effettua il pagamento, è fondamentale controllare immediatamente per rintracciare la dicitura sul documento e quindi comprendere cosa fare, se poter intervenire per ottenere il rimborso o meno. Una casistica molto frequente purtroppo è quella di prezzi esposti che non coincidono poi con il pagamento effettivo.

Questo errore capita perché ovviamente i prezzi sono in base al codice a barre quindi quando vengono scannerizzati possono esserci dei problemi, ad esempio una promozione che non è stata attivata su quei prodotti oppure alcuni che sono stati confusi tra loro quindi si paga per una cosa totalmente differente. In tutti questi casi scatta la tutela della legge secondo il Codice del Consumatore.

I diritti sono sempre tutelati e secondo l’articolo D.Lgs. 206/2005, Art. 14-17 la differenza di prezzo va rimborsata poiché il cliente è tenuto a pagare per ciò che ha visto, non per altro. Non può comprare un prodotto che ha un costo diverso di cui non sapeva nulla, in quel caso quindi si applica la tariffa che ha trovato con lo sconto, anche se l’errore è del negoziante.

Ad esempio, laddove ci si trovi a comprare una scatola di biscotti basandosi sul prezzo a scaffale di 5 euro e questa si riveli successivamente costare 15 euro, il consumatore dovrà pagarla comunque 5 euro. Per il commerciante, non è possibile tornare indietro. La situazione è diversa solo in due casi, laddove sia chiaro che si tratti palesemente di un errore, ad esempio comprare una borsa firmata che costa 1000 euro e pensare di pagarla 100 euro, oppure in caso di prodotti sfusi dove è più facile fare confusione.