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Economia

Quali saranno gli effetti della manovra 2026 su Milano, a rischio i conti pubblici: “Ci farà soffrire”

C’è preoccupazione tra le istituzioni milanesi e lombarde per le ricadute della manovra 2026 sulla città e sulla regione. Ecco su quali temi si sta dibattendo.

La Legge di Bilancio 2026 è stata approvata nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri. L’esecutivo della premier Giorgia Meloni ha preferito puntare sulla stabilità. La manovra approderà quindi in Parlamento per il via libera definitivo.

Quali saranno gli effetti della manovra 2026 su Milano, a rischio i conti pubblici: “Ci farà soffrire” – (ANSA FOTO) MilanoCityrumors.it

Ma sui territori quali effetti ci saranno? A Milano hanno espresso preoccupazione sia il governatore della Lombardia Attilio Fontana sia il sindaco del capoluogo Giuseppe Sala, pur con qualche apertura. “È chiaro – ha detto Fontana – che è una manovra che un po’ ci farà soffrire, ma tenuto conto della solidità dei conti del bilancio di Regione Lombardia, cercheremo di affrontarla e superarla nel modo migliore“.

Per il presidente si tratta di “una manovra che dimostra la volontà di questo governo di risanare i conti, di andare avanti su questa strada che ci ha dato successo e credibilità a livello internazionale”. Sala, invece, nello specifico, si è concentrato sulla questione degli affitti brevi e della tassa di soggiorno, e sul rischio di tagli per alcuni servizi essenziali.

Manovra, Sala: “Ci sono poche idee sul futuro”

È una manovra che esprime poca idea di futuro. – ha commentato il primo cittadino di Milano – I rischi di continui tagli per noi ci sono. C’è un disagio psichico, molti dei crimini di strada nascono dal fatto che c’è un sacco di gente in strada con problemi psichici. Non sono contrario alla tassa sugli affitti brevi”. Quello sugli affitti brevi è una delle misure più discusse che potrebbe creare dibattito anche in Parlamento.

Al momento la Legge di Bilancio 2026 ha previsto che la tassazione sui redditi passi dal 21 al 26%. Il rialzo varrà solo dal secondo appartamento in poi. Ciò ne deriva che chi ha una sola casa da affittare pagherà comunque solo la cedolare secca al 21%. C’è un cambio di filosofia alla base del provvedimento. La gestione di più immobili sarà considerata in qualche modo imprenditoriale.

Manovra, Sala: “Ci sono poche idee sul futuro” – MilanoCityrumors.it

Ci sarà quindi bisogno di una partita Iva e di più adempimenti, anche allo scopo di normalizzare il mercato, e contrastare l’evasione e gli affitti abusivi.

La misura è nata da un lungo lavoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero del Turismo. Milano è una delle città finite nel mirino delle istituzioni proprio per il bisogno di favorire gli affitti lunghi e calmierare i canoni. Il contraltare potrebbe essere un calo dei guadagni e una flessione del flusso turistico.