Pensioni, la svolta: se ti licenzi ti danno l’assegno 8 anni prima

La pensione arriva fino a 8 anni prima per chi si licenzia: la svolta che nessuno si sarebbe mai aspettato. Il Governo Meloni non ha ancora detto l’ultima parola in materia previdenziale.

Siamo tutti in fervente attesa di capire quale sarà la versione definitiva della Manovra di Bilancio 2026 visto che, per il momento, anche quello che sembrava essere ormai certo, non lo è più. Il caos, ancora una volta, riguarda le pensioni: tutte le misure non possono essere riconfermate ma c’è chi preme per una proroga.

il premier giorgia meloni mentre parla con il ministro dell'economia giancarlo giorgetti
Pensioni, la svolta: se ti licenzi ti danno l’assegno 8 anni prima -(foto Ansa)- Milano.cityrumors.it

Il Governo di Giorgia Meloni, quest’anno, si è trovato a fare una Manovra di Bilancio con un budget decisamente esiguo ma gli obiettivi da raggiungere erano tanti. In materia fiscale i bonus sono stati riconfermati tutti e la seconda aliquota Irpef è stata portata dal 35 al 33%. Il nodo più duro da sciogliere resta quello delle pensioni: un terreno che, se si avanza troppo, rischia di franare sotto i nostri piedi.

Eliminare del tutto la Legge Fornero, almeno per ora, non è possibile ma l’Esecutivo sta facendo il possibile per mettere in campo misure per evitarla. I punti interrogativi sono ancora moltissimi e, al quadro in troppo confuso, nelle ultime ore si è aggiunto un altro elemento: la proposta di consentire a chi si licenzia di andare in pensione prima. Anche 8 anni prima.

Pensioni 2026: Opzione Donna anche per chi si licenzia

Che ne sarà di Opzione Donna? Fino a qualche giorno fa era data ormai come certa la sua abolizione dopo ben 21 anni di vita. Nelle ultime ore, però, tutto è stato rimesso in discussione: forse non solo verrà riconfermata ma verrà addirittura estesa ad altre categorie, persino a chi si licenzia e non solo a chi perde il lavoro.

donna davanti al computer che esulta con le braccia in alto
Pensioni 2026: Opzione Donna anche per chi si licenzia/Milano.cityrumors.it

Fino a qualche giorno fa, almeno qualche certezza sul fronte previdenziale c’era: avremmo dovuto rassegnarci e dire addio a Quota 103 e a Opzione Donna. Ebbene, nelle ultime ore, anche questa certezza sembra essere crollata perché c’è chi chiede una proroga per Opzione Donna. Questa misura, come si può facilmente intuire dal nome, si rivolge solo alla platea femminile. Fino al 2023 tutte le lavoratrici potevano fruirne mentre dal 2023, si rivolge unicamente a queste categorie:

  • caregiver;
  • lavoratrici con invalidità pari almeno al 74%;
  • disoccupate;
  • dipendenti di aziende in crisi.

Con Opzione Donna una lavoratrice può accedere alla pensione a 61 anni con 35 anni di contributi ma, se ha almeno 2 figli, l’età scende a 59 anni. Questa misura sembrava non dover compiere il suo 22esimo anno di vita ma dai banchi di Fratelli d’Italia è arrivata la proposta di una proroga e di un’ampliamento della platea delle beneficiarie.

In pratica, se la proposta verrà accolta, potranno fruire di Opzione Donna non solo le donne in stato di disoccupazione dopo il licenziamento ma anche coloro che si sono licenziate per giusta causa. Di conseguenza una donna con 2 figli, licenziatasi per giusta causa, potrà accedere alla pensione a 59 anni anziché a 67 anni, come vorrebbe la Legge Fornero: un anticipo di ben 8 anni sulla tabella di marcia.

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