Pensioni+di+reversibilit%C3%A0+a+rischio%3A+la+vecchiaia+di+molti+italiani+in+pericolo
milanocityrumorsit
/economia/pensioni-di-reversibilita-a-rischio-la-vecchiaia-di-molti-italiani-in-pericolo.html/amp/
Economia

Pensioni di reversibilità a rischio: la vecchiaia di molti italiani in pericolo

La pensione di reversibilità rappresenta una protezione fondamentale per i superstiti, garantendo continuità economica dopo la perdita di un coniuge o di un partner.

Tuttavia, un emendamento alla legge di Bilancio potrebbe cambiare drasticamente questa situazione, escludendo i partner delle unioni civili dal diritto alla reversibilità. La proposta, anticipata dal senatore Claudio Borghi, ha subito acceso un dibattito politico e sociale, poiché rischia di entrare in conflitto con la Costituzione italiana e con anni di giurisprudenza consolidata.

Pensioni di reversibilità a rischio: la vecchiaia di molti italiani in pericolo – milano.cityrumors.it

Attualmente, la legge Cirinnà e la normativa Inps garantiscono che i partner di unioni civili abbiano gli stessi diritti dei coniugi sposati. L’eventuale modifica metterebbe a rischio la stabilità economica di molte persone e solleva interrogativi sul rispetto del principio di uguaglianza e dei diritti delle coppie dello stesso sesso, minacciando di introdurre una disparità tra cittadini in condizioni analoghe.

Il diritto alla reversibilità e le unioni civili

Il diritto alla pensione di reversibilità per le unioni civili è stato conquistato grazie a una legge e a una giurisprudenza consolidata. Dal 2016, con la legge n. 76/2016, l’Italia ha riconosciuto formalmente le unioni civili tra persone dello stesso sesso, garantendo agli stessi diritti previdenziali dei coniugi sposati, compresa la reversibilità.

L’Inps, tramite la circolare n. 5171, ha confermato che il partner superstite ha diritto generalmente al 60% della pensione percepita o maturata dal compagno deceduto, previa presentazione della domanda e documentazione necessaria. Le convivenze di fatto, invece, non godono dello stesso trattamento, evidenziando un limite ancora presente nel sistema previdenziale.

Il diritto alla reversibilità e le unioni civili – milano.cityrumors.it

La proposta di Borghi rischia di cancellare questo diritto, imponendo che solo il matrimonio dia accesso alla reversibilità. Ciò comporterebbe una discriminazione indiretta, considerando che le coppie omosessuali non possono sposarsi legalmente nel nostro Paese. In questo contesto, l’eventuale approvazione dell’emendamento solleverebbe tensioni sociali e politiche, minacciando l’equità del sistema previdenziale e mettendo in discussione diritti già acquisiti.

Implicazioni costituzionali e scenari futuri

Cancellare la reversibilità per le unioni civili potrebbe violare apertamente il principio costituzionale di uguaglianza. La Corte Costituzionale, con sentenze come le n. 138 del 2010, 170 del 2014 e 221 del 2015, ha più volte ribadito che le coppie dello stesso sesso non possono avere uno status inferiore, imponendo di garantire pari diritti rispetto ai coniugi sposati.

La legge Cirinnà del 2016 non ha fatto altro che tradurre in norma scritta questi principi già affermati dalla giurisprudenza. Un passo indietro selettivo, quindi, rischierebbe non solo di discriminare i partner di unioni civili, ma anche di esporre l’Italia a ricorsi costituzionali e a possibili procedure europee per violazione della parità di trattamento.

In un contesto di invecchiamento della popolazione e crescente fragilità economica degli anziani, la riduzione o esclusione della reversibilità aumenterebbe le disuguaglianze e indebolirebbe la rete di protezione sociale. Garantire la stabilità della vecchiaia e il rispetto dei diritti acquisiti resta, quindi, una sfida cruciale per il legislatore e per la società italiana.