Il traguardo della pensione continua ad allontanarsi: il Governo ha presentato un nuovo emendamento alla Manovra di Bilancio che fa tremare.
Non sono positive le notizie che arrivano dal fronte delle pensioni. Ci siamo rassegnati al fatto che la Legge Fornero ci terrà compagnia anche nel 2026 sebbene, inizialmente, sembrava che dovesse sparire dai nostri orizzonti. Obtorto collo abbiamo accettato anche che, a partire dal 2027, l’età pensionabile aumenterà.
Ma, negli ultimi giorni, con i nuovi emendamenti, sembra che le cattive notizie continuino a susseguirsi. Il congelamento dell’età pensionabile, per il momento, è un’idea da togliersi dalla testa: le casse dell’Inps non reggerebbero, soprattutto in un periodo storico in cui le nascite continuano a calare e la durata media della vita continua ad aumentare.
Non aumenterà, però, solo l’età pensionabile: potrebbero aumentare pure le finestre di uscita. Nelle ultime ore il Ministero dell’Economia ha presentato un emendamento alla Manovra 2026 che fa tremare: chi andrà in pensione riceverà l’assegno dopo ben sei mesi. E, nel frattempo, come si sopravviverà? Continuando a timbrare il cartellino, probabilmente.
La pensione si allontana e questa volta per tutti, o quasi. Ad aumentare non sarà solo l’età per accedere alla pensione di vecchiaia ma anche le finestre di uscita. Il Governo sembra intenzionato ad aumentare la nostra permanenza in ufficio.
Anche per il 2026, per accedere alla pensione di vecchiaia, sarà necessario aver compiuto almeno 67 anni e aver maturato non meno di 20 anni di contributi. L’età pensionabile inizierà, gradualmente, ad aumentare a partire dal 2027. Questa non è una novità: il Governo Meloni lo ha ribadito da settimane che non si poteva fare altrimenti e che, per ora, bloccare l’età di accesso alla pensione sarebbe stato un passo troppo azzardato.
Ma ad aumentare non sarà solo l’età pensionabile: aumenterà anche la finestra di uscita, cioè il lasso di tempo che intercorre tra il raggiungimento dei requisiti e l’ottenimento del primo assegno Inps. Per il momento la finestra di uscita è pari a 3 mesi: chi, dunque, raggiunge i requisiti oggi, riceverà il suo primo assegno pensionistico tra 3 mesi. Il Governo Meloni, con il nuovo emendamento presentato qualche ora fa, punta ad aumentare questo lasso di tempo.
Il nuovo emendamento – presentato, nello specifico, dal Ministero dell’Economia e della Finanza presieduto dal Ministro Giancarlo Giorgetti – prevede che la finestra di uscita passi a 4 mesi a partire dal 2032 per arrivare a 5 mesi nel 2034 e addirittura a 6 mesi nel 2035. Pertanto chi raggiungerà i requisiti per l’accesso alla pensione dal 2035, dovrà aspettare ben 6 mesi per ricevere il primo assegno da parte dell’Inps. Sei mesi in cui, per vivere, molto probabilmente si dovrà restare in ufficio. Si salvano solo coloro che, all’1 gennaio 2026, risulteranno essere titolari di prestazioni straordinarie a carico di fondi di solidarietà.