Per usufruire delle detrazioni bisogna considerare coloro che fanno parte del nucleo familiare: i familiari a carico. Ecco chi sono.
Nel momento in cui bisogna compilare la dichiarazione dei redditi al fine di usufruire delle detrazioni, è importante sapere chi sono i propri familiari a carico. In linea di massima sono i parenti, coniugi o coloro che convivono nella stessa abitazione.
Tuttavia bisogna considerare il reddito di tali persone: oltre una certa soglia non si è più fiscalmente a carico, anche se si convive sotto lo stesso tetto. Ecco allora come capire chi sono i familiari a carico.
Chi sono i familiari a carico? Ecco cosa dice la legge
I familiari a carico sono:
- il coniuge non legalmente ed effettivamente separato
- i figli (compresi quelli naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati), a prescindere dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto che stiano studiando o lavorando in tirocinio gratuito
- gli altri familiari conviventi con chi presenta la dichiarazione dei redditi, come i genitori, i nonni, i fratelli (anche unilaterali), i nipoti, i suoceri, i generi e le nuore
Per essere considerati familiari a carico, non è necessario il requisito della convivenza: si pensi ad esempio allo studente fuori sede che abita dove frequenta l’università. Pur non convivendo con il resto della famiglia, rimane comunque fiscalmente a carico, a meno che non superi determinati requisiti di reddito. Infatti, i familiari a carico devono avere un determinato reddito per essere considerati tali.
Nello specifico, pur essendoci rapporti di parentela e convivenza, viene meno il titolo di familiare a carico se si dispone di un reddito annuo superiore a 2.840,51 euro, calcolato al lordo degli oneri deducibili. Per i figli di età non superiore a 24 anni, il limite di reddito è di 4000 euro, sempre al loro degli oneri deducibili.
Cosa succede se si sbaglia ad indicare i componenti del nucleo familiare
Chi ha familiari a carico può usufruire delle detrazioni di imposta “per carichi di famiglia”. Queste spettano sia per il coniuge a carico che per i figli a carico.
L’importo spettante per il coniuge a carico varia in base al reddito complessivo percepito nel periodo di imposta considerato. Si parte da una base di 800 euro per coloro che percepiscono un reddito fino a 15.000 euro e si arriva a 690 euro per coloro che hanno un reddito fino a 40.000 euro. Per i figli a carico, invece, per il 2022 l’importo della detrazione è di:
- 1220 euro per il figlio con meno di 3 anni
- 950 euro per il figlio con età pari o superiore a 3 anni
- 200 euro per ciascun figlio, a partire dal primo, per famiglie con più di 3 figli
Detrazione aggiuntive di 400 euro spettano per ogni figlio disabile: la detrazione complessiva diventa di 1350 euro nel caso di figlio disabile con età pari o superiore a 3 anni, e di 1620 euro per ciascun figlio disabile di età inferiore a tre anni. Le detrazioni per figli a carico sono state però sostituite da marzo 2022 dall’Assegno Unico e Universale che spetta per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni e senza limiti d’età per i figli disabili.
L’importo di tale sostegno economico varia in base alla situazione reddituale (ISEE), tenendo conto anche dell’età e del numero dei figli, nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli. È importante evitare errori nella dichiarazione dei figli a carico quando si fa domanda di Assegno Unico perché, nel caso in cui ci fossero errori o incongruenze, la percezione del sussidio potrebbe essere sospesa. Ecco perché bisogna comunicare all’INPS tempestivamente ogni variazione del nucleo familiare.