Milano come Roma: per le Olimpiadi la tassa di soggiorno raddoppia

La Giunta comunale ha approvato nel corso della seduta odierna l’adeguamento delle tariffe dell’imposta di soggiorno che scatterà dal 1 gennaio del prossimo anno

Un salasso. E’ l’importo dell’aumento che saranno costretti a pagare tutti i vacanzieri e i non residenti che dal prossimo anno arriveranno a Milano. Il Comune ha questa mattina definitivamente approvato un nuovo e pesante aumento dell’imposta di soggiorno. Una misura che potrebbe far salire, per esempio, la tariffa a 7,40 euro a persona per un pernottamento in un albergo a tre stelle e addirittura a sfiorare le 10 euro a notte per un affitto breve. Tutto in concomitanza con migliaia di visitatori previsti per assistere alle gare delle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina che scatteranno a metà febbraio.

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La tassa di soggiorno si paga in alcune città italiane e colpisce i turisti che alloggiano presso hotel, bed and breakfast, ostelli, ma anche campeggi. Anche se quasi da tutti viene definita impropriamente «tassa» di soggiorno, si tratta in realtà di un’imposta: è un tributo locale che le strutture ricettive/turistiche impongono a chi soggiorna una o più notti e viene riscossa per conto del Comune.

Un balzello per soggiornare a Milano

La cosiddetta imposta di soggiorno, introdotta con la Legge sul federalismo fiscale del 2011, è stabilita direttamente dal Comune di riferimento, il quale ne decide l’importo e le modalità di applicazione. Ma, dopo che nel 2017 è stata introdotta una modifica volta a rendere obbligatorio il pagamento della tassa di soggiorno anche su affitti turistici brevi e su strutture non professionali, in occasione dell’apertura del Giubileo nel Natale dello scorso anno, il Governo ha dato la possibilità al molti comuni del nostro Paese di aumentare per questo 2025, questa addizionale imposta sul prezzo del soggiorno. Il Comune di Milano è stato tra i primi quindi ad aumentare questa tassa, ma con l’arrivo delle prossime Olimpiadi invernali ha scelto di ritoccare ancora verso l’alto con un ulteriore balzello questa imposta.

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Proprio questa mattina infatti, la Giunta comunale riunita a Palazzo Marino, ha approvato l’adeguamento delle tariffe dell’imposta di soggiorno, valide però soltanto per il 2026, come previsto dal Decreto legge 156 del 29 ottobre 2025. Un annuncio che nion ha mancato di scatenare grandi polemiche tra i rappresentanti di Federalberghi Lombardia ad Aigab, l’associazione italiana gestori affitti brevi, preoccupati per le possibili ripercussioni sul flusso di prenotazioni previste nei prossimi mesi.

Milano come Roma

Dal 1 gennaio 2026 l’imposta applicata per notte ad ogni turista che soggiornerà a Milano sarà dunque di 10 euro in alberghi a quattro o cinque stelle, 7,4 euro in alberghi a tre stelle; 5 euro in alberghi a due stelle, 4 euro in hotel a una stella, 9,5 euro in case per vacanze e locazioni brevi e bed & breakfast e 7 euro in case per ferie; 3 euro negli ostelli per la gioventù e nelle aziende ricettive all’aria aperta. Una vera e propria stangata che si abbatterà soprattutto su tutto quel flusso di arrivi che coinciderà con le Olimpiadi di Milano-Cortina che si svolgeranno dal 6 al 22 febbraio 2026, seguiti poi dalle Paralimpiadi, che saranno dal 6 al 15 marzo.

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Dietro la decisione però ci sarebbe la necessità di far quadrare i conti comunali andati oltre i preventivi di spesa approvati proprio per l’organizzazione dei giochi, una scelta dolorosa ma che la giunta comunale doveva prendere facendo leva proprio sulle prospettive turistiche di una grande manifestazione sportiva. Fino a dieci euro quindi per soggiornare nel capoluogo lombardo, Milano quindi si equipara alla Capitale almeno nella tassa di soggiorno, con buona pace di albergatori e esercenti di qualsiasi categoria ricettiva.

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