Jannik Sinner è il terzo in Italia a vincere uno Slam, se contiamo anche Panatta e Pietrangeli. Quanto costa la sua racchetta.
Jannik Sinner ha conquistato tutti. L’impresa di Melbourne l’ha fatto entrare nella storia: uno Slam mancava nel nostro Paese da mezzo secolo, prima di lui solo Panatta e Pietrangeli. Il futuro è adesso nello sport italiano e nel tennis. Impresa particolarmente importante che significa dover fare i conti non solo con la celebrità, ma anche con la dimensione dei grandi.
Sinner in campo sembra non aver rivali, fuori la situazione è leggermente diversa. Il campione appare timido, quasi fuori dal mondo, sobrio e dedito al lavoro. Nient’altro: non film, non serie tv, solo tennis e qualche svago. Gli amici di sempre e il profilo basso: ha vinto e convinto anche per la sua umiltà.
Un professionista impeccabile: serio e presente. Una presenza che ha fatto impazzire tutti: il tennis infatti sta vivendo una seconda “età dell’oro” dopo che, per un periodo, sembravano esser passati tutti al Padel. Le iscrizioni dopo il “fenomeno Sinner” sono aumentate del 50% in Italia.
Bambini e ragazzi sognano di essere come lui, ma arrivare a certi livelli prevede impegno, sacrificio e soprattutto costanza. Dove non arriva la disciplina, può aiutare una buona attrezzatura. I costi del tennis sono piuttosto elevati: c’è anche a livello amatoriale, ma avvicinarsi al professionismo prevede un altro approccio.
Oltre a un diverso tipo di allenamento. Avere una racchetta professionale, in primis, è il passo necessario per tentare di fare il salto di qualità. Qual è, quindi, la racchetta di Jannik Sinner? La risposta è una Head Speed MP. Costa 290 euro sul sito ufficiale della Head. Unisce versatilità e leggerezza per tutti gli appassionati ma permette anche di giocare le partite in maniera diversa.
La giusta distanza fra potenza e controllo in un peso di 300 grammi. Ha un’incordatura specifica 16/19 per un bilanciamento del telaio che garantisce maneggevolezza e manovrabilità. Insomma: chi più spende meno spende. Sinner non è diventato campione solo per il tipo di racchetta, ma a certi livelli anche i dettagli fanno la differenza. Il successo è una scalata: avere l’attrezzatura giusta rende, quantomeno, più confortevole il percorso. Il resto deve arrivare senza particolari accessori: gli unici requisiti richiesti sono passione e volontà.
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La determinazione è compresa. La racchetta ideale deve essere la firma su un quadro già dipinto: il colore di Sinner è il rosso, tonalità che piace a molti. Perché dietro la racchetta c’è sempre il campione, l’unica variabile per fare la differenza. Battuta dopo battuta, servizio dopo servizio, successo e sconfitta all’interno dell’ennesima incordatura. Alla fine resta sempre tutto una questione d’intrecci.