Il bonus stufe e caminetti a legna fino a 4000 euro è destinato a chi ne compra di più nuove ed efficienti: ecco per chi è e a cosa serve.
Il freddo sta arrivando e fra i tanti modi per riscaldare gli ambienti domestici ci sono le stufe e i caminetti a legna. Per venire incontro alle esigenze di acquisto dei cittadini, si è pensato ad un bonus fino a 4000 euro per avere un nuovo caminetto o una nuova stufa.
Rottamare vecchie stufe e caminetti a legna per sostituirli con nuovi e più ecologici, vuol dire fare del bene al pianeta ma anche risparmiare in bolletta. Il contributo erogato varierà in base alla tipologia di impianto da sostituire e dal comune in cui l’impianto viene installato.
Fabio Scoccimarro, assessore Regionale Difesa dell’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile presso la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha spiegato il funzionamento della norma e ha anche definito gli obiettivi che la Regione intende conseguire con questa cioè “la riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti e climalteranti in conformità alla pianificazione regionale finalizzata al miglioramento della qualità dell’aria, all’ottimizzazione dei consumi energetici e al contenimento dei costi dell’energia, in piena coerenza con gli obiettivi di efficienza energetica del Piano energetico regionale”.
Il contributo sarà di massimo 2000 euro per stufe e camini e di 4000 euro per caldaie e pompe di calore, da installare nelle unità immobiliari situate nei territori dei Comuni in cui sono è stato rilevato il superamento dei limiti di legge per le polveri sottili o dei valori obiettivo per il benzo-a-pirene in almeno uno dei cinque anni precedenti la pubblicazione dell’avviso. Invece il contributo potrà raggiungere l’ammontare massimo di 1000 euro per stufe e camini e di 3000 euro per caldaie e pompe di calore, da installare nelle unità immobiliari situate nei territori che non rientrano negli sforamenti di legge.
In definitiva, questi contributi servono a incentivare la sostituzione di generatori di calore e di acqua calda sanitaria obsoleti e inefficienti sotto il profilo dei consumi energetici e delle emissioni in atmosfera. Si tratta ad esempio dei generatori di calore per il riscaldamento domestico a biomasse legnose di potenza inferiore o uguale a 35 kW, con classe di qualità inferiore o uguale a 4 stelle. Così potranno essere contestualmente acquistati e installati generatori di calore a biomassa combustibile solida di potenza inferiore o uguale a 35 kW, appartenenti almeno alla classe di qualità 5 stelle.
“I 3 milioni di euro a bilancio verranno distribuiti nel 2024 ma potranno coprire spese di sostituzione degli impianti già sostenute dal 1° ottobre 2023. Inoltre sarà possibile il cumulo con contributi statali e detrazione, seguendo lo stesso principio del fotovoltaico, così che il costo per i cittadini sia potenzialmente pari a zero”- ha concluso l’assessore.