Segnati questa data sul calendario: 30 novembre. Entro questa data devi presentare domanda all’Inps o dovrai lavorare ben 4 anni in più.
Ci sono treni che non si possono perdere e date che non si possono dimenticare. Se dimentichi di presentare domanda all’Inps entro il 30 novembre, rischi di restare inchiodato in ufficio o in fabbrica ancora molto a lungo.

Nonostante tutti i passi in avanti fatti da Governo di Giorgia Meloni, ad oggi, la legge Fornero continua a dettare legge quando si parla di pensioni. E, quindi, per ritirarsi dal lavoro definitivamente occorre avere spento almeno 67 candeline sulla torta e avere maturato non meno di 20 anni di contributi.
Le misure per smettere di timbrare il cartellino qualche anno prima ci sono ma, in alcuni casi occorre avere moltissimi contributi: persino più di 42. C’è un modo, invece, per smettere di lavorare 4 anni prima del previsto e con solo 30 anni di contributi. Ma per farcela devi presentare domanda all’Inps tassativamente entro il 30 novembre.
Ecco come andare in pensione 4 anni prima nel 2025
Se presenti domanda entro il 30 novembre puoi uscire dal lavoro ben 4 anni prima rispetto ai 67 anni previsti dalla legge Fornero. E non ti servirà avere oltre 40 anni di contributi: te ne basteranno solo 30. Di seguito vediamo, nei dettagli, chi può sfruttare questa opportunità.

Non tutti devono attendere di aver compiuto 67 anni per ottenere l’assegno dell’Inps. Molti lavoratori possono sfruttare Ape Sociale, una misura nata nel 2017 ma mai entrata nella rosa delle misure strutturali. Il Governo Meloni, per il momento, sembra aver deciso di dare il via libera ad Ape Sociale anche per il 2026 ma potrebbero ancora cambiare le carte in tavolo da qui alla fine dell’anno.
Questa misura è molto vantaggiosa in quanto consente di accedere alla pensione a soli 63 anni e 5 mesi con 30 anni di contributi: decisamente pochi rispetto ai 42 anni e 10 mesi richiesti dalla pensione anticipata ordinaria. Ma per poter beneficiare di Ape Sociale bisogna presentare domanda entro 3 date precise durante l’anno: 31 marzo, 15 luglio e 30 novembre. Pertanto se perdi quest’ultima occasione dovrai attendere fino al prossimo anno e ti toccherà restare al lavoro ancora un bel po’. Qualora poi il Governo, all’ultimo, decidesse di abolirla, potresti dover restare al lavoro per altri 4 anni. Per fruire di Ape sociale, però, occorre appartenere ad una delle seguenti categorie:
- caregiver;
- lavoratori con invalidità pari o superiore al 74%;
- disoccupati;
- addetti ai lavori gravosi.

Chi appartiene a quest’ultima categoria, tuttavia, dovrà attendere di aver maturato almeno 36 anni di contributi. Ricordiamo che, sebbene molto vantaggiosa dal punto di vista dell’età, Ape sociale ha anche qualche svantaggio. Infatti chi opta per questa misura potrà ricevere un assegno mensile di massimo 1500 euro lordi al mese non soggetto a rivalutazione annua e non riceverà né la tredicesima né la quattordicesima.
Inoltre con Ape sociale non si può tornare a lavorare né come dipendente né come libero professionista: ammesso solo il lavoro autonomo occasionale fino ad un massimo di 5000 euro all’anno. Tutti questi limiti, comunque, verranno meno una volta che il titolare dell’assegno raggiungerà l’età per la pensione di vecchiaia.





