Sfera Ebbasta se la prende con un fan a San Siro, il ragazzo – colpevole di aver fatto invasione di palco – viene strattonato via.
Sfera Ebbasta riempie San Siro, ma non i cuori dei fan: la colpa è di un siparietto avvenuto alla Scala del Calcio che non ha messo proprio in buonissima luce l’artista. Durante il concerto, un ragazzo sale sul palco facendo invasione e il trapper appena lo vede invece di abbracciarlo lo spinge via senza nemmeno guardarlo, poi chiama la security e lo fa allontanare.
Un atteggiamento che per molti è sembrato scortese, ma l’artista – per cercare di placare le polemiche – ha successivamente spiegato i motivi del suo atteggiamento scostante: “Ragazzi, non venitemi a infastidire mentre sono sul palco. Se volete dopo vi saluto io uno per uno, ma non venite qui perchè se poi succede qualcosa è colpa mia”.
Parole semplici, chiare e parzialmente condivise. I commenti sono quasi tutti di fan indignati che avrebbero preferito un altro tipo di atteggiamento. Una politica più accomodante che avrebbe sicuramente accontentato il ragazzo colpevole di essere troppo fan e avere una foga non sempre lecita, ma secondo il pubblico non meritava di essere trattato male.
Per quanto riguarda Sfera, può aiutare a capire la situazione la strage di Corinaldo. Accaduta qualche anno fa nel corso di un’esibizione che vedeva l’artista protagonista. Da quel momento il cantautore è rimasto scottato e oggi preferisce smontare ogni problema sul nascere. I fan hanno sempre ragione secondo un artista, ma quando si superano certi limiti non tutti reagiscono allo stesso modo.
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Sfera ha preferito eliminare ogni tipo di fraintendimento da subito, ma forse non è bastato a placare l’ira dei fan che essendo a San Siro avrebbero preferito un altro tipo di clima. Il concerto è terminato senza nessun altro fuoriprogramma, lo spettacolo ha trionfato e ogni cosa si è svolta in sicurezza. Adesso l’uomo dovrà vedersela con la sua fanbase. Niente che un buon pezzo, magari con qualche agevolazione tariffaria per il futuro, non possa risolvere.